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Natura, eventi, territorio

Con la Viuleta, il comune viucese diventa la “via dei canti”

DiElena.Caligiuri

Set 20, 2022

VIU’ – Un pubblico interessato e numeroso ha cominciato a percorrere le vie di Viù fin dal venerdì antecedente l’evento, perché, si sa, la Viuleta è un po’ unica e gli appassionati vi si danno appuntamento da un anno all’altro.
E per questa edizione l’attesa era davvero grande: 100 cantori tutti insieme, uno stuolo pacifico e festoso capace di trasformare Viù in quella “via dei canti”che tutti gli organizzatori auspicano.
Impareggiabile il direttore artistico, Flavio Giacchero, non solo per la cura con cui ha scelto i gruppi partecipanti, ma anche per l’attenzione che ha dedicato a tutti i particolari dell’evento: la comunicazione, la presentazione on line dei cantori, le mappe per individuarli all’interno del centro storico, i momenti della giornata in cui proporli singolarmente o farli ritrovare insieme. Sì perché Viuleta non è solo uno spettacolo in cui cantori e pubblico rivestono un ruolo distinto, ma è condivisione, scambio e confronto di tradizioni e culture.


E in tal senso è stato fondamentale l’apporto di alcuni studiosi, quali Renato Morelli, ricercatore e regista del film documentario sulla comunità di Premana, film proiettato sabato a una platea nutrita e particolarmente motivata, Emilio Jona, salito a Viù in rappresentanza del Centro Ricerca Etnomusica e Oralità (CREO), associazione che è in certo qual modo il nume tutelare della rassegna Viuleta, la Società Storica delle Valli di Lanzo che patrocina la manifestazione ritenendola elemento qualificante della cultura delle Valli.
A ciò si aggiungono la magia delle tenebre, in cui i canti riecheggiano in un’atmosfera onirica, carica di emozioni, la possibilità di essere a diretto contatto con i cantori, che utilizzano la modalità del concerto diffuso, in cui tutti possono sentirsi coinvolti e cantare, le postazioni di canto libero in cui chiunque può improvvisare qualche brano.
Otto i gruppi coinvolti nell’edizione 2022: i cantori di Premana, comunità della Val Sassina che vanta forse la tradizione più interessante di canto spontaneo, i cantori di Vermiglio (TN), che come quelli di Premana posseggono un ricco repertorio di canti liturgici e paraliturgici, un gruppo di cantori Bergamaschi della Val Brembana, i cantori di Rore (Val Varaita), il duo di Calvatone (Cremona), e i tre gruppi delle Valli di Lanzo, i Magnoutoun di Cantoira, i cantori di Mezzenile e le Corde Locali di Viù.
Quest’anno, per la prima volta, il direttore artistico ha ritenuto di valorizzare anche il canto religioso, invitando i cantori di Premana e Vermiglio a proporsi nella chiesa parrocchiale, durante la messa festiva e al termine della medesima, con una serie di brani legati alla religiosità popolare, brani, che anche nelle nostre zone erano noti, ma che ormai pochi ricordano, in quanto legati a pratiche che con il tempo sono state purtroppo abbandonate (le rogazioni, ad esempio, le veglie per i defunti).
Viuleta, tuttavia, nasce anche per questo, per recuperare gli aspetti etici e estetici del canto spontaneo polivocale e dunque l’aver sottolineato questo elemento costituisce un valore aggiunto, che la manifestazione non aveva ancora sottolineato.