CANTOIRA – ≪Una grande emozione≫. Con queste parole il primo cittadino di Cantoira Franca Vivenza descrive la Festa di Santa Cristina . Un appuntamento promosso dai priori Martina e Federico, Roberta e Danilo in collaborazione con il Comune di Cantoira e la Pro Loco Cantoira che, iniziato sabato con la messa al Santuario, l’incanto e il tradizionale falò, è proseguita poi domenica con la messa in paese con monsignor Roberto Repole, neo arcivescovo di Torino, con la processione in onore della santa compatrona.
≪Nel ringraziarla sentitamente per aver scelto le nostre Valli per questa Celebrazione Eucaristica,- ha spiegato il sindaco rivolgendosi al monsignor Repole – le porgo con profonda gioia ed emozione un cordiale benvenuto a nome di tutte le comunità affidate alla cura pastorale di Don Claudio Pavesio e qui rappresentate dai suoi amministratori: Ala di Stura, Balme, Cantoira, Ceres, Chialamberto e Groscavallo.
Sei comuni ma un’unica comunità, che, nel rispetto delle diversità e dei ruoli, cerca di lavorare insieme per promuovere tutte le azioni che possano stimolare la convivenza civile, e aiutino tutti a riscoprire il senso di appartenenza ad un’unica famiglia umana, in cui tutti si sentano non solo vicini ma fratelli.
Come in tutta la nazione, anche le nostre valli stanno vivendo un momento storico particolarmente difficile: dopo due anni di pandemia dobbiamo affrontare una grave crisi economica, tensioni sociali e purtroppo anche le conseguenze di una guerra.
Ed è proprio in questi momenti che si impone una “alleanza etica” tra le istituzioni civili e quelle religiose per combattere insieme le diseguaglianze, gli individualismi e la crisi di valori morali, per recuperare quel senso di fraternità e di condivisione che ha sempre caratterizzato le nostre comunità.
Come amministratori assicuriamo a Lei e a tutti i sacerdoti che instancabilmente operano sul nostro territorio tutta la collaborazione in questo percorso comune e condiviso, mettendo a disposizione tutte le capacità di cui disponiamo. La Sua presenza qui oggi rappresenta per noi un forte stimolo per lavorare insieme con rinnovato entusiasmo, per raggiungere l’obiettivo comune di unità e solidarietà fraterna≫.
Proprio sulle ansie e sui timori nell’affrontare il domani, il futuro, monsignor Repole ha sottolineato nell’omelia che ≪Le nostre vite sono sempre cariche di tensioni, nelle relazioni, nel lavoro; viviamo ansie nel non sapere se ci sarà un futuro buono, ma c’è un luogo profondo, che è il luogo della preghiera dove scoprire che niente e nessuno ci può portare via quella pace che deriva dal sapere di essere davanti a colui che è la sorgente eterna della vita≫.
Dopo la messa spazio all’incanto e alle tradizionali courende al campo di pallavolo con la Fanfara Cantoirese e alle 21,30 la serata danzante in compagnia dell’orchestra Enrico Negro e la musica dal vivo in località Trambiè. La festa anche quest’anno si è conclusa con l’immancabile spettacolo pirotecnico che ha affascinato i presenti dando appuntamento al prossimo anno.