CERES – ≪Rivolgo un caloroso saluto a tutti i Carabinieri che sono qui presenti, a quelli in attività e a chi in congedo, che oggi celebrano il 208° anniversario della fondazione dell’Arma, ed il 70^ anniversario della fondazione A.N.C. di Ceres. Un cordiale saluto, a tutte le autorità: civili, militari e religiose, alle associazioni combattentistiche e d’arma presenti. In particolare il Comandante della Compagnia di Venaria: Capitano Silvio CAU e il Comandante del Nucleo Operativo: Francesco FASULO≫.
Il primo cittadini di Ceres, Davice Eboli, ha aperto così, sabato 18 giugno, la commemorazione per il 208° anniversario della fondazione dell’Arma e il 70° della fondazione A.N.C di Ceres. Dopo il ritrovo presso il Comune alle 18 si è tenuta la messa in suffragio dei Fondatori e dei Caduti dell’Arma nella Chiesa Parrocchiale di Ceres, celebrata dal Cappellano Militare Don Diego Maritano.
≪Il pensiero più grande – continua Eboli – va ai tanti Carabinieri che, fedeli ai compiti loro affidati, in pace ed in guerra, hanno pagato con la vita, il loro impegno, in favore delle Istituzioni e della collettività.
In particolare voglio ricordare il Maresciallo Antonio Carbone, già comandante delle Stazioni Carabinieri di Chialamberto e Lanzo. Un elogio va a tutti i militari dell’Arma, donne e uomini, che in questo momento sono impegnati nel loro servizio, in Italia e all’estero, per garantire legalità e costruire sicurezza. A tutti va il nostro profondo riconoscimento. Grazie per la consapevolezza e il coraggio con cui affrontate quotidianamente i rischi connessi al vostro lavoro, in Patria, nelle nostre città, nel nostro territorio, tra
la gente. Grazie per la vostra competenza, la vostra professionalità, la vostra dedizione. Grazie per essere sempre vicini a chi soffre nel momento del bisogno, nel rispetto di tutti i cittadini, nel rifiuto di ogni violenza e sopraffazione.
Il vostro è un lavoro complesso. Produrre sicurezza è stato sempre un compito arduo, ma in tempi come quelli che viviamo risulta ancora più difficile.
La globalizzazione, la capacità di diffondersi delle nuove tecnologie e dei media, fanno sì che la “sicurezza” risponda oggi a regole non più legate, a vecchi concetti, ma ad orizzonti nuovi ed imprevedibili. Per questo oggi i cittadini hanno bisogno di presenza e visibilità da parte di chi ha il dovere di proteggerci: la presenza di una pattuglia, attenta e vigile, colma immediatamente il nostro senso di insicurezza. Chi, meglio del “carabiniere”, con il suo esempio e spirito di abnegazione e di generosa professionalità, con il suo rapporto di conoscenza diretta e reciproca con il cittadino, è capace di generare quel senso di fiducia di cui oggi si avverte sempre più la necessità.
È questa la forza dell’Arma di oggi: Carabinieri come cittadini fra i cittadini, i quali contribuiscono giorno dopo giorno in modo concreto al bene collettivo. Oggi l’Arma è più vitale che mai, e può volgere lo sguardo al futuro con la forza e la determinazione che le derivano dalla consapevolezza di rappresentare un’imprescindibile garanzia e un insuperabile presidio per la difesa del Paese e la sicurezza internazionale.
Vi esprimo la mia più viva e sincera gratitudine, e quella di tutti gli abitanti nei nostri comuni. Troppo spesso ci raccontiamo, o raccontano di noi, che siamo un Paese ricco di bellissime storie, del nostro passato. E’ vero, ma non siamo solo quello.
Il tempo dell’Italia non può più essere solo il passato, ma appunto anche il presente e soprattutto il futuro, ed è per questo che desidererei dal profondo del cuore che questo Paese, la nostra amata Italia, diventasse il Paese di quelli che non vivono solo di belle memorie passate, ma provano a costruire il proprio futuro, con l’impegno, il coraggio, il rispetto, la fiducia. Come fate voi, ogni giorno. Solo così onoreremo il nostro passato. Solo così onoreremo la nostra Italia.
Ceres ha dato all’Italia numerosi carabinieri. Da ricordare, in particolare: Abelardo VALLO’ (Eroe
della battaglia di Culqualber in Etiopia) al quale è intitolata anche la nostra Scuola dell’Infanzia, anche a sua figlia Angela Vallo’ madrina dell’associazione, Luigi POMA (combattente e prigioniero durante la 2^ guerra mondiale), Pietro POMA e molti altri che hanno servito la nostra Patria in guerra o, come ausiliari, durante il servizio di Leva. Grazie a tutti loro e a voi che siete qui oggi≫.