LANZO – «Ester era una donna creativa, versatile, capace, attiva , determinata. La creatività che si è concretizzata nei suoi numerosi ricami, alcuni dei quali le hanno meritato premi di prestigio in questo settore, come il ditale d’oro, primo premio che si aggiudica nel 1959 alla prima mostra nazionale del ricamo. Questa sua abilità l’accompagnerà tutta la vita e caratterizzerà anche il suo modo di vivere la comunità»
E proprio a lei, Ester Borla, come ha voluta descriverla il sindaco Tina Assalto, è stato inaugurato sabato 10 luglio il Museo Etnografico-Laboratorio dell’Arte Tessile Lanzese, riaperto al pubblico nei nuovi locali di via Leopoldo Usseglio 8, nel centro storico di Lanzo. per l’occasione erano presenti anche marco Bussone, presidente Unce, l’on Claudia Porchietto e Filiberto Martinetto guida del gruppo Filmar. Remmert.
TUTTO NACQUE DA UN TELAIO
« Nel corso di un incontro con Ester, credo più di 15 anni fa , io all’epoca ero assessore – continua Assalto – mi parlò di un telaio , vecchissimo, di sua proprietà che necessitava di restauro perché non più funzionante , ma indispensabile per tessere la tela che funge da supporto per l’arte popolana lanzese. Mi rivolsi alla Regione che allora stava promuovendo le botteghe – scuola e trovai persone sensibili che diedero un contributo necessario per il restauro funzionale . E lì ebbe inizio l’idea e la storia del museo. Ester con la sua famiglia donarono attrezzi e materiale che poi si arricchì con altre preziose donazioni . Inaugurammo la prima sede presso il Palazzo D’Este , da cui poi dovemmo traslocare per permettere interventi strutturali necessari. Il museo rimase “ imballato “ per anni, purtroppo, perché non potevamo disporre di questi locali liberi., ma ora ce l’abbiamo fatta».
UN MUSEO DINAMICO
«L’obiettivo – continua Assalto – che ci poniamo con questo museo è quello senza dubbio di conservare un sapere che diversamente andrebbe perduto. Ma lo pensiamo “ dinamico” , capace di guardare in prospettiva , perché questa sarebbe anche l’idea di Ester, trovando la strada per riscoprire e proporre in chiave moderna questa antica arte ,dando vita ad un laboratorio in cui mettere a valorizzazione questo sapere. Le strade sono già un po’ tracciate; lo spazio oggi c’è , ed un luogo fisico è indispensabile per qualunque realizzazione. Poi c’è bisogno di entusiasmo, che non manca, collaborazione e mani. Un grazie particolare alla famiglia Albert per aver donato gli antichi arazzi , alla dottoressa Taverna per il materiale bellissimo di corredini per neonati che troveremo all’interno, ai tanti che hanno donato dei materiali, al Comitato Ponte del Diavolo per aver tirato le fila ed essere stato in prima linea in questa realizzazione, agli amici che hanno offerto le braccia , all’Ufficio tecnico che ha sostenuto il carico della sistemazione dei locali, del trasloco dei mobili. Come diceva Dostoevskij , “sarà la bellezza a salvare il mondo”. E tutti sappiamo che è appagante guardare qualcosa di bello, che fa bene e che involontariamente ci troviamo a sorridere. E nel nostro museo sono custodite solo cose belle».
Il museo è aperto di domenica dalle 15,30 alle 18,30 solo su prenotazione telefonando al numero 0123300436.
Immagini di Giuseppe De Troia