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Cani allerta diabete, Covid, cani guida: a fianco dell’uomo per superare gli ostacoli insieme. Una grande dimostrazione a cura del Lions Club Valli di Lanzo

DiElena.Caligiuri

Ott 12, 2021

LANZO – Animali e uomini, insieme, un’interazione che talvolta stupisce e fa riflettere. Una dolcezza nei movimenti e nelle risposte che fa immediatamente comprendere il grande lavoro e l’impegno.

Una giornata, quella di domenica 10 ottobre, con “Qua la zampa”, Day of service dog, organizzato dai Lions Club Valli di Lanzo, sotto la guida del presidente Piero Astegiano e presentata di Michele Chiadò per sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica sul valore degli animali e sulla loro importanza come supporto in diverse attività socialmente utili. E il Lions Club Valli di Lanzo quest’anno donerà proprio un cane guida.

Dal 1959 addestriamo e consegnamo gratuitamente cani guida alle persone non vedenti in tutta Italia – spiega il governatore Gigi Farrauto – in questo momento ci sono 132 persone in lista d’attesa che attendono un cane guida. Di grande importanza per noi sono le famiglie Puppy Walker cioè coloro che si prendono cura dei cuccioli fino a 10 mesi, poi il cane, se ritenuto idoneo, verrà affidato all’addestratore. Ma le famiglie sono poche, abbiamo bisogno di più volontari per offrire tante possibilità in più alle persone non vedenti». E parcheggiato accanto alla piazza Allisio il pullman per lo screening della vista.

Nel corso della mattinata sono stati presentati i cani allerta diabete, cani covid, i cani guida, e ognuno di loro ha dimostrato come grazie al loro fiuto e alla loro indole possano diventare un aiuto fondamentale nell’individuare particolari tipi di malattie .

Una grande testimonianza è proprio quella di Elisa Dal Bosco ormai inseparabile da Jack, il suo amico a quattro zampe, un amico che le ha cambiato la vita, tanto che ora è lei a tenere i corsi per addestrare i cani allerta diabete.

La storia di Elisa e Jack, cane allerta diabete

«Ormai io e lui siamo inseparabili – racconta Elisa – Mi ha salvato la vita due volte questo scricciolo, mi ha svegliata da due situazioni di pre coma diabetico. Mi sono addormentata cadendo a terra e lui mi ha svegliato toccandomi le braccia, leccandomi. Jack allerta quando ho variazioni glicemiche verso il basso o verso l’alto. La prima volta che mi ha salvato aveva 4 mesi e poi ora lo fa abitualmente». E mentre spiega il cane inizia ad abbaiarle contro a toccarla, una dimostrazione in diretta del picco di glicemia che sale e del grande intuito di Jack.

Ogni cane, senza distinzione di razza e di età può diventare un cane allerta diabete, se soddisfa alcune caratteristiche. Si tratta di un percorso nato e fatto come un abito su misura per la persona diabetica, per una persona che vive e convive con questa patologia. La relazione fra il paziente e il cane è ciò che fa la differenza. Il cane migliora la vita di un paziente che soffre di diabete mellito, fa da supporto sia nelle segnalazioni delle variazioni glicemiche che nella sfera emotiva. L’addestramento e le varie segnalazioni vengono viste dal cane come un gioco, ma per l’uomo sono un vero e proprio salva vita».

Cani in grado di segnalare casi positivi al Covid

Coinvolto anche il pubblico per la dimostrazione dei cani anti Covid.

«Secondo varie ricerche – hanno spiegato gli istruttori Michele Berlato e Sara Calgaro- i cani possono rilevare Sars-CoV-2 con una precisione sorprendente, anche prima che si manifestino i sintomi dell’infezione Covid-19».

E’ stato dimostrato che con una metodologia di preparazione semplice, ma seria, si ha un sistema di controllo immediato, che ricorda la preparazione del cane molecolare. Il cane può segnalare la presenza di un positivo al COVID 19 con risultati anche del 100%.

I cani da rilevamento in base a quanto spiega Roberto Zampieri , sanno fiutare con elevata sensibilità e specificità i VOC (sostanze volatili contenute in molti campioni biologici), contenuti in campioni di saliva, secrezioni tracheobronchiali o sudore ascellare di soggetti positivi al test molecolare per il rilevamento di Sars-Cov 2.Il progetto COVID 19 ha preso il via già dalla fine di marzo 2020 in seno a Progetto Serena Onlus (associazione ideata e creata nel 2013 da Roberto Zampieri.

Nel mondo i cani sono già addestrati a rilevare gli odori di alcuni tumori, la malaria ed il Parkinson.I cani potrebbero fornire un metodo di individuazione rapido e non invasivo, arrivando a valutare ciascuno fino a 200 persone all’ora, ed essere utilizzati ad esempio negli aeroporti, come i cani antidroga. O nelle scuole ed evitare ai bambini il fastidioso test anticovid».

Nel pomeriggio poi l’esibizione dei cani dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato che effettuano ricerche di persone disperse in superficie, sotto le macerie , ma anche in acqua o sotto le valanghe.

Ma quel che più hanno insegnato i cani a tutti i presenti è saper stare insieme, l’uno a fianco all’altro, saper superare gli ostacoli, senza che nessuno rimanga mai indietro.