LANZO – La lunga notte della Cisrà ha preso il via.
Dopo il successo e i tanti applausi al coro NEW ALVEO CHOIR con il concerto “MERAVIGLIOSI ANNI 60”, presso la Chiesa Parrocchiale San Pietro in Vincoli tutti giù, verso le caratteristiche Coste, per raggiungere la casa dei Ceci e vedere la continuazione della cottura della Cisrà e dei suoi cento chili di ceci.
Ora toccherà ad Alpini e volontari vegliare, mescolare e far sì che tutti gli ingredienti della storica minestra lanzese possano trasformarsi in quel piatto unico e originale tutto lanzese.
E sì perché tutto nasce da un atto di generosità, riuscire a sfamare i poveri almeno per un giorno. Una storia che trae origine dal lascito di Giuseppe Allemano, un mercante di Viù, ma residente a Lanzo, che volle che i poveri del paese potessero sfamarsi. Nel 1728 lasciò cosi per testamento la rendita annuale di un capitale di 2mila lire perché si formasse una confraternita “per l’accompra et distributione di tanti ceci conditi alli poveri”. Così da allora la tradizione si rinnova e la Cisrà unisce e coinvolge tutto il paese. Domani, domenica 19 maggio alle 8,30 alla CASA DEI CECI in Via Cottolengo dopo la benedizione della Cisrà seguirà la distribuzione a tutta la popolazione.
Poi per la prima volta alle 12,30 in Piazza Albert ci sarà la possibilità di gustare insieme la tradizionale minestra e il ricavato delle offerte, verrà devoluto al progetto “Un ponte per un sorriso” che da anni contribuisce ad aiutare chi è in difficoltà. Perchè la Cisrà è la minestra dal profumo avvolgente buona e che fa del bene.