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la Grafite

Natura, eventi, territorio

Ricreare una filiera della lana locale e valorizzare la funzione sociale del pastore, custode delle terre alte

DiElena.Caligiuri

Feb 6, 2023

VIU’ – Un pubblico nutrito e partecipe ha seguito sabato 28 gennaio l’incontro organizzato a Viù e destinato alla presentazione di un progetto, realizzato da Alessandra Degli Esposti, nel corso di uno stage formativo, ante laurea, presso l’Unione Montana Alpi Graie. Tutor del progetto Lorenzo Albry, esperto di agricoltura e di progetti che hanno coinvolto e continueranno a coinvolgere agricoltori e allevatori delle Valli di Lanzo.
Lo studio prende in considerazione il territorio delle due Unioni Montane e ne esamina le potenzialità sotto il profilo dell’allevamento ovino e della produzione della lana di pecora, diventata oggi un vero problema, in quanto completamente trascurata dal mercato e dunque spesso combusta, stoccata in attesa di acquirenti che non arrivano, sotterrata, insomma un sottoprodotto, che ha conosciuto in passato i fasti del materiale di pregio, con il quale veniva realizzato la maggior parte dell’abbigliamento dei valligiani, cosa di cui ci si è potuti rendere conto, visitando in una parte della “boutique” predisposta a lato del convegno.


Che cosa se ne possa fare oggi e a quali impieghi la si possa destinare lo ha mostrato Claudia Comar, che da anni si occupa del problema e che ha stabilito una rete di relazioni importanti con chi in Italia ha a cuore l’ambiente e la valorizzazione di un filato naturale, che, grazie alle nuove tecniche di filatura e tessitura, può offrire risultati durevoli e sorprendenti. Come ben hanno spiegato Elena Pagliarino di CNR, Alessio Stefanoni di CNA, il professor Luca Battaglini dell’Università di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, si tratta di dar gambe al progetto, innanzi tutto attraverso un’operazione di
marketing, che ricrei il bisogno di un materiale le cui caratteristiche, in questo particolare momento,
rispecchiano un’esigenza ambientale, l’urgenza di utilizzare un prodotto che esiste in natura e che, in
quanto tale fa la differenza, rispetto a quelli che nascono, per così dire, in laboratorio, magari a costi più
bassi, ma con maggior impatto produttivo.
A questo si aggiunge il fatto che il progetto può inserirsi in un contesto che va ben al di là delle Valli di
Lanzo e che fa rete sull’intero territorio alpino e appenninico.
Fortunatamente, oggi, la montagna è al centro delle sfide nodali della nazione; l’ambiente, il clima,
l’energia, il ripopolamento, l’agricoltura, il turismo, tutte partite che pongono la montagna al centro e che
la mettono in condizioni ora, ben più che in passato, di giocare un ruolo tutt’altro che marginale e asservito. Dunque non resta che mettersi al lavoro e portare avanti un impegno in cui soprattutto gli allevatori confidano, ma che coinvolge anche loro, sotto il profilo della cura e del benessere delle greggi.