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Natura, eventi, territorio

“Il parlare di Usseglio”, il nuovo volume della Società Storica Valli di Lanzo

DiElena.Caligiuri

Nov 4, 2024

Benvenuto Terracini (1886-1968) linguista torinese, è stato professore di Glottologia in numerose
università, direttore dell’Atlante Linguistico Italiano e co-direttore dell’Archivio Glottologico Italiano. In
ambito dialettologico si è occupato delle varietà francoprovenzali dell’arco alpino, in particolare di quelle
delle vallate settentrionali del Piemonte. Il parlare d’Usseglio è il suo primo lavoro di ricerca, elaborato a
partire dalla sua tesi di laurea – il cui originale è purtroppo andato perduto nell’alluvione di Torino del 2000 – e ampiamente rimaneggiato.
La riedizione de Il parlare d’Usseglio, sulla quale si incardina il 155° volume della Collana editoriale
della Società Storica delle Valli di Lanzo, restituisce al lettore non tanto la semplice raccolta, in un unico
luogo, dei diversi scritti pubblicati in epoche e in sedi editoriali differenti, ma un’edizione “ricostruita” dei
testi spesso citati sotto questo titolo. Un lungo e complesso lavoro di ricostruzione, analisi e riordino del
materiale editoriale, con la finalità di rendere uniformi e più facilmente accessibili le varie parti che
compongono questo libro, attività condotta con paziente acribia da Paolo Benedetto Mas, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta, in possesso di un vasto curriculum in dialettologia italiana, geografia linguistica, sociolinguistica, e autore di numerose pubblicazioni d’argomento.
In tal modo, come sottolinea Michele Vietti, Presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo, il
curatore è stato capace di restituirci «una “chicca”, fruibile non solo dagli addetti ai lavori ma da tutti i cultori delle nostre tradizioni e della nostra storia, oltre che un richiamo a una personalità eclettica, dalla vita avventurosa vissuta tra Torino, Parigi, Francoforte, Argentina, persecuzioni, esilio, insegnamento, passione civile e scientifica e, non ultimo, l’attento sguardo per le Valli di Lanzo».
Nel volume si ripercorrono le diverse fasi della vita e della ricerca di Benvenuto Terracini che
hanno portato alla pubblicazione dei vari testi che compongono Il parlare d’Usseglio. In particolare, si
presentano le informazioni raccolte a partire dai manoscritti inediti dell’autore sull’impianto generale della
ricerca e sulle inchieste dialettali svolte. Le diverse parti che compongono questa riedizione testimoniano così le altrettante fasi della ricerca terraciniana, sebbene ruotino attorno ad un unico soggetto: la varietà dialettale di Usseglio. Per molti aspetti, teorici e metodologici, Il parlare d’Usseglio è considerato un lavoro pionieristico, che ha introdotto e sviluppato, anche terminologicamente, alcuni concetti centrali nella riflessione sociolinguistica e dialettologica, tematiche fondamentali per la moderna dialettologia.
A completamento, si tratteggia la permanenza del glottologo torinese nelle Valli di Lanzo e i suoi
rapporti con la comunità, partendo dalle uniche informazioni dirette del fratello Alessandro, che racconta alcuni episodi risalenti a quel periodo insieme agli amici comuni.
In coda al testo si è deciso di inserire un repertorio dei lemmi dialettali citati da Terracini ne Il parlare d’Usseglio. La riedizione del testo ha infatti consentito di far emergere un abbondante numero di parole
in patois, testimonianza del minuzioso lavoro sul campo. Come afferma Michele Vietti, «Terracini cataloga qualche migliaia di parole dialettali in una comunità non scolarizzata, di oltre un secolo fa. Le cronache ci dicono che un adolescente scolarizzato di oggi utilizza circa 800 parole, di cui venti monopolizzano un terzo delle conversazioni. È un argomento di riflessione per i fautori del progresso permanente».
La presentazione del volume, venerdì 8 novembre, ore 17, Università di Torino, Via Sant’Ottavio 20 – Palazzo Nuovo, Aula 4, viene ospitata nell’ambito del Seminario di Linguistica promosso dai
Dipartimenti di Lingue, Letterature Straniere, Culture Moderne e di Studi Umanistici (StudiUm)
dell’Università di Torino, venerdì 8 novembre alle ore 17,00 a Palazzo Nuovo, via Sant’Ottavio 20. (Aula
4, 1° piano), con la partecipazione del prof. Tullio Telmon e del prof. Gianmario Raimondi.
Tullio Telmon, professore emerito, linguista e dialettologo italiano, è stato presidente della Società di
Linguistica Italiana. Fa parte di numerosi comitati scientifici di riviste nazionali e internazionali come il
Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano, la Rivista Italiana di Dialettologia, la Nouvelle Revue
d’Onomastique e La France latine. Ha fondato e diretto l’Atlante linguistico ed etnografico del Piemonte
occidentale (ALEPO), ed è membro del comitato scientifico dell’Atlante linguistico italiano (ALI) e del Centre d’etudes francoprovençales “René Willien”.
Gianmario Raimondi, è professore ordinario di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Scienze
Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta. I suoi princpali interessi di studio sono la dialettologia,
la geolinguistica italiana e romanza (in particolare dell’area francoprovenzale), la lessicologia e l’onomastica.
Ha conseguito diversi finanziamenti, in collaborazione con altre Università, tra cui il PRIN 2017 CLiMAlp-
Corpus Linguistics Meets Alpine Heritage e il PRIN 2020 Alpilink: German-Romance Language Contact in
the Italian Alps: documentation, explanation, participation
Il volume è stato pubblicato grazie al contributo dell’Università della Valle d’Aosta e del Comune di
Usseglio.