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Natura, eventi, territorio

I Remmert: un incontro all’archivio storico della Città di Torino

DiElena.Caligiuri

Set 26, 2024

Ancora un appuntamento per rivivere la storia della più importante dinastia industriale del Ciriacese
e delle Valli di Lanzo, raccontata dai curatori e dagli autori.
Famiglia, fabbriche e ambito locale, sono gli elementi che si articolano nel libro I Remmert dalla
Prussia a Ciriè alle Valli di Lanzo. Una storia di industria e progresso, pubblicato dalla Società
Storica delle Valli di Lanzo.
Tutto inizia con Anton Remmert, che arrivato da noi italianizzò il nome in Antonio, venuto da Barmen in Prussia, prima a Torino e dal 1874 a Ciriè. Qui, con i figli Enrico, Augusto, Guglielmo, Emilio, Lidia e Anna costituisce una rete di attività di gruppo. Cuore delle produzioni è la fabbricazione di nastri Jacquard, ma anche il tessile del cotone con più fabbriche a Ciriè, ma anche a Lanzo Torinese, Pessinetto, Torino, Cuorgnè, Ceva, Pianezza…
Però, il lavoro dei Remmert tocca anche tanti altri campi della nascente industrializzazione, non solo canavesana: le lampadine sistema Cruto ad Alpignano, la Fabbrica Automobili Standard a Torino, la produzione di viti a Balangero e di laterizi in una rete di fornaci, solo per citare le principali, ma anche con la Rossi e la Itala Film, notissime case del nascente cinema cittadino, di cui i Remmert erano soci di rilievo, di cui l’Archivio Storico conserva i progetti degli stabilimenti.
Il volume, curato da Aldo Audisio, Angelica e Cristina Natta-Soleri, con Giovanni Crosetto e Giancarlo Destefanis, grazie a tutti questi elementi, che coinvolgono diversi aspetti del territorio, in pochi mesi si è affermato come importante successo editoriale, supportato anche da diversi incontri.
Mancava un momento di presentazione a Torino, dove tutti i componenti la famiglia avevano una residenza, dove verrà illustrato il prossimo giovedì 10 ottobre, alle ore 18, nella Sala Conferenze
dell’Archivio Storico della Città di Torino, in via Giuseppe Barbaroux 32. Sicuramente un appuntamento da non perdere e, per chi non lo conoscesse ancora, scoprire l’importante struttura di conservazione delle memorie cittadine.