CERES – Gli affreschi di frazione Voragno continuano a suscitare curiosità ed interesse. Giovedì 29 agosto il dr. Paolo Di Lazzaro, dirigente di ricerca del Centro Enea di Frascati (Roma) e Vice Direttore del CISS trovandosi a trascorrere qualche giorno nel Canavese, ha approfittato di alcune ore libere per visitare gli affreschi di Voragno. Con l’occasione, Franca Giusti lo ha intervistato.
Giusti: Lei ha partecipato all’incontro di presentazione dei lavori di restauro degli affreschi di Voragno il 12 luglio scorso a Bardonecchia. Ora è qui davanti agli affreschi, cosa ne pensa?
Di Lazzaro: Non ho visto gli affreschi prima del restauro, quindi non posso cogliere le differenze. Come primo impatto, mi sembra sia stato fatto un gran lavoro, accurato e rispettoso.
Sono rimasto affascinato dalle tracce materiali e immateriali del passaggio della Sindone, un lavoro di ricerca paziente e appassionato.
Giusti: La storia in generale e la storia del reperto archeologico indagato possono aiutare la scienza nella scelta del metodo, degli strumenti e dei tempi di ricerca e studio?
Di Lazzaro: Mi viene in mente l’esempio del processo di datazione al radiocarbonio di un reperto: se la misura dell’età radiocarbonica è in contrasto con gli oggetti storicamente noti trovati accanto al reperto, si dà credito agli indizi storici e si ripete la misura del radiocarbonio, per verificare se ci sono stati errori nella misura precedente.
Giusti: La tecnica WAXS ha datato la Sindone a 2000 anni fa dunque smentendo definitivamente i risultati delle prove del C14. Cosa c’è di sbagliato nell’indagine con l’isotopo 14 del carbonio?
Di Lazzaro: L’età radiocarbonica della Sindone è stata misurata nel 1988 seguendo le procedure standard dell’epoca. Oggigiorno, grazie ai miglioramenti della tecnica e all’esperienza guadagnata negli ultimi 36 anni nel datare decine di migliaia di reperti, le procedure sono cambiate e oggi i risultati del 1988 sarebbero giudicati non adeguati agli standard odierni, e il responso finale sarebbe che è necessario ripetere la misura.
In ogni caso, la misura dell’età tramite radiocarbonio è la più precisa che si possa ottenere, perché a differenza di altre tecniche, è indipendente dalla storia del reperto. Ad esempio, la tecnica WAXS fornisce risultati molto più incerti del radiocarbonio perché essa misura lo stato di stress del reperto, e l’età è calcolata assumendo una temperatura e umidità media durante la storia del reperto. Ma la Sindone ha subito un incendio, è stata bagnata, è stata conservata in condizioni atmosferiche diverse, è stata ostesa al sole innumerevoli volte. Nessuno conosce l’umidità e la temperatura media cui è stata esposta la Sindone, e qualsiasi scelta è arbitraria. Per questi motivi, la tecnica WAXS non è adatta ad ottenere una misura accurata dell’età della Sindone. La WAXS potrebbe forse fornire un risultato affidabile per un tessuto trovato dentro una tomba rimasta sigillata, quindi in assenza di luce con temperatura e umidità costanti.
Abbiamo scritto un articolo nel 2022 che spiega questi problemi, consiglio la lettura di
https://sindone.it/museo/it/la-rivista/
al numero 5 si trova nell’indice l’articolo a firma Ricci, Di Lazzaro e Hermosilla.
Giusti: Visitando un museo o una mostra, ammiriamo oggetti appartenuti a guerrieri omerici piuttosto che faraoni o eroi del mito e non nutriamo alcun dubbio sulla loro autenticità. Cosa rende così diffidenti dal ritenere la Sindone il lenzuolo funebre di Gesù se corrisponde esattamente alle descrizioni dei Vangeli?
Di Lazzaro: Ammettere che la Sindone possa aver avvolto il cadavere di Gesù può creare problemi esistenziali agli atei. Per il cristiano non cambia nulla, perché la Fede cristiana è basata sui Vangeli, non sulla Sindone.
Il biologo agnostico Yves Delage, nel 1902 in una conferenza a l’Académie des Sciences di Parigi, affermò che l’uomo della Sindone secondo lui era Gesù di Nazareth. Si scatenò una reazione tale che la relazione non venne accettata per la pubblicazione. Delage, amareggiato, commentò: “Se, invece di Cristo, si fosse trattato di Sargon, di Achille o di un qualsiasi faraone, nessuno avrebbe trovato qualcosa da ridire.”
Giusti: 2025 senza Ostensione pubblica perché? Pensa sia ipotizzabile una Ostensione in futuro e a quali condizioni?
Di Lazzaro: L’Ostensione tradizionale della Sindone in posizione verticale rischia di creare problemi di stabilità meccanica del tessuto nel lungo periodo. Gli esperti tessili del comitato scientifico internazionale del CISS hanno evidenziato l’assoluta necessità di esporre la Sindone senza spostarla dalla teca tecnologica in cui è conservata in posizione orizzontale. Questa necessità impone un ripensamento totale delle modalità e del flusso di pellegrini durante l’Ostensione. E’ stata formata un’apposita commissione scientifica che sta studiando le modalità ottimali di fruizione della “Sindone orizzontale” durante le future ostensioni. Non è un lavoro semplice ma speriamo di ottenere un progetto e relativi costi entro un tempo ragionevolmente breve. Poi ci saranno i tempi di realizzazione, e non si farà in tempo per il 2025. Questo ha imposto di rimandare l’Ostensione pubblica.
Giusti: Grazie dr Di Lazzaro per il tempo che ci ha dedicato, per aver accettato l’invito a vedere gli affreschi di Voragno e per aver ascoltato le storie locali, speriamo di poterLa incontrare ancora nelle nostre valli.
Paolo Di Lazzaro (1958), laureato in Fisica (magna cum laude) nel 1983 presso l’Università Sapienza in Roma, è attualmente Dirigente di Ricerca presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati, dove lavora allo sviluppo di sistemi laser e ai meccanismi di interazione della luce con la materia.
Vincitore del Premio Nazionale della Società Italiana di Fisica nel 1990 e del premio di Eccellenza Enea nel 2008.
È autore e coautore di 336 memorie scientifiche pubblicate su riviste internazionali, atti di conferenze, rapporti tecnici e libri, oltre a 8 Brevetti di invenzione industriale.
Editore di 4 volumi di Atti di conferenze internazionali e curatore di 3 volumi monografici dedicati alle applicazioni dei sistemi laser ai Beni Culturali, alle tecnologie antiterrorismo, e alla Fotonica nell’Anno Internazionale della Luce.
Membro di diversi Comitati scientifici internazionali, è stato responsabile di Task Group in Progetti europei.
Ha presentato lavori su invito e contributi in oltre 45 conferenze nazionali e internazionali.
Ha svolto attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola primaria all’Università, in Italia e all’estero, e ha partecipato a diversi programmi televisivi RAI di divulgazione scientifica.