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Natura, eventi, territorio

A Le Valli in Vetrina si presentano i risultati del progetto “Accorciamo le distanze” e gli interventi della Strategia Nazionale Aree Interne

DiElena.Caligiuri

Apr 17, 2024

CERES – Le Valli in Vetrina diventano, oltre che un’occasione per mostrare le eccellenze produttive del territorio, un momento in cui fare il punto sui servizi, che sono stati attivati, sulle risposte che hanno ottenuto e su quanto verrà avviato nei prossimi mesi, per rendere il territorio più rispondente ai bisogni di chi lo vive
Se ne parlerà il 26 nel corso di un appuntamento dedicato a due realtà che stanno dando e che daranno una risposta essenziale.
La prima, “Accorciamo le distanze”, identifica un progetto dell’Unione Montana Alpi Graie, costruito grazie ai fondi di Compagnia di San Paolo sul bando NextGenerationWe, con l’obiettivo di coinvolgere nella progettazione un Ente Pubblico, quindi l’Unione, e un soggetto del Terzo Settore, nella fattispecie il Consorzio di cooperative Kairos. Il progetto delineato è stato ammesso a finanziamento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Missione 5 “Inclusione e Coesione” del PNRR, Componente 3 “Interventi per la Coesione territoriale” Partito operativamente la scorsa estate, “Accorciamo le distanze” ha rivelato, fin dall’inizio una potenzialità straordinaria, intanto per la capacità di ascolto, rivolta all’utente e poi per la prontezza nella risposta alle richieste presentate.

≪L’iniziativa – spiega Daniela Majrano, sindaco di Viù e vice presidente Unione Montana Alpi Graie – ha portato sul territorio personale infermieristico, che si alterna nelle due sedi di Ceres e Viù, fornendo prestazioni ambulatoriali (iniezioni, medicazioni ecc.), volte al benessere della persona. Molti gli accessi registrati anche da comuni non appartenenti all’Unione Montana Alpi Graie, ma ugualmente accuditi, come è corretto che sia quando si parla di salute.
A questo servizio si sono aggiunti quello dell’infermiere di comunità, che gestisce con successo 25 beneficiari, dimostrando un’efficacia del 97,1%, il servizio di telemedicina, in stretta correlazione con i tradizionali servizi di presa in carico e di cura, che consente di facilitare la condivisione dei dati di natura sanitaria e diagnostica rilevati dai diversi professionisti coinvolti nel percorso di cura e quello di assistenza alla mobilità, che nei primi sei mesi di lavoro ha effettuato oltre 600 interventi di trasporto a chiamata, prendendo in carico 90 cittadini, bisognosi di visite mediche e terapie specialistiche di varia natura. L’assistenza alla mobilità, come previsto in progetto, è inoltre intervenuta per facilitare spostamenti in caso di pratiche burocratiche, attività sportive, eventi e anche, con l’ausilio dell’autista soccorritore, in situazioni più complesse, nelle quali non sarebbe stato possibile spostare il paziente con un’autovettura≫.


Il progetto, come ogni azione del PNRR, è soggetto a una valutazione che permette di rilevare il grado di
soddisfazione dell’utenza sul fronte personale e sociale. Al gradimento dei beneficiari, pari al 100%, si unisce la riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso (solo il 2,9% degli utenti presi in carico vi ha fatto ricorso), un incremento del benessere personale, pari al 98,2%, un miglioramento della conciliazione tra famiglia e lavoro pari al 96,7%. Insomma, una maggior autonomia individuale, un alleggerimento dell’impegno familiare nella cura dei propri cari, un decongestionamento dei servizi ospedalieri, che diventano l’unico punto di riferimento, quando la medicina territoriale va in crisi.
L’intera attività sanitaria di “Accorciamo le distanze” è stata affidata ai professionisti dell’ASL TO4, per certi versi anche propedeutica alla seconda realtà di cui si parlerà a Ceres e che verrà presentata dai Responsabili della Medicina territoriale. Si tratta di fatto delle azioni previste dalla Strategia Nazionale Aree Interne, che andranno sostanzialmente a rafforzare e incrementare le iniziative avviate con “Accorciamo le distanze”. L’ASL TO4, titolare di tutti gli interventi avviati dalla Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), consoliderà, infatti, il servizio dell’Infermiere di comunità, con nuove figure che entreranno in campo su tutto il territorio dell’Area Interna, introdurrà la figura dell’Ostetrica di Comunità, per fornire risposte adeguate alla gravidanza e alle patologie femminili, ma anche alla cura del bambino nei primi tre anni di vita, collegherà la figura dell’Ostetrica agli ambulatori pediatrici, già avviati a novembre 2023 e tuttora molto utilizzati, coordinerà la presenza capillare dei medici di base, anche nelle aree più disagiate, porrà in essere una fattiva collaborazione con le farmacie, che, già durante la pandemia, si sono rivelate un presidio essenziale.