L’edizione di Lunathica, che andrà in scena dal 10 al 14 luglio proporrà numerose nuove collaborazioni e attività che arricchiranno la proposta artistica. Intanto tra le amministrazioni che ospitano eventi e attività di Lunathica si aggiunge da quest’anno il Comune di Cafasse dove dal mese di dicembre si sta tenendo il laboratorio teatrale, condotto da Salvatore Coscione di Lunathica Lab, intitolato “Le Città Visibili”.
Il laboratorio voluto dal Comune di Cafasse e dall’Associazione Damamar Odv Ets, che hanno finanziato il progetto, fa parte delle attività del Centro Ragazzi della Scuola Media “Guglielmo Marconi” dell’Istituto Comprensivo di Balangero. Coinvolge circa 20 ragazzi e ragazze e consta di 26 incontri (tutti i lunedì dalle 16 alle 17), al termine dei quali è previsto uno spettacolo finale che sarà realizzato nel giardino della scuola e aperto alla cittadinanza.
≪Questa amministrazione sta puntando molto sul mondo scuola, manutenzioni straordinarie, arredi e servizi – sottolinea Daniele Marietta, Sindaco di Cafasse – Il ragionamento di portare Lunathica con un progetto di teatro va in quella direzione: cercare di far aggregare i ragazzi con l’obiettivo di fare qualcosa insieme divertendosi. Sicuramente sono necessari altri passi ed altre iniziative e su questi aspetti si è al lavoro in modo da avere un servizio nel mondo scuola sempre migliore≫.
≪In qualità di Presidente di Damamar ODV ETS – gli fa eco Antonio Di Donna – sono molto orgoglioso di vedere il nostro impegno e collaborazione con il Comune di Cafasse prendere vita in iniziative come il laboratorio ‘Le Città Invisibili’. Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per i ragazzi di esplorare e sperimentare il mondo del teatro, ma è anche un momento di crescita collettiva e di rafforzamento del tessuto sociale della nostra comunità. Crediamo fermamente nel potere educativo e trasformativo dell’arte e del teatro, che possono aprire nuovi orizzonti di creatività e comprensione reciproca. È attraverso iniziative come queste che speriamo di ispirare una nuova generazione a riconoscere il valore della cultura e del dialogo, portando avanti la missione di Damamar di promuovere l’arte e la cultura come strumenti di sviluppo personale e comunitario≫.
Fonte di ispirazione del laboratorio è “Le città invisibili”, uno dei romanzi più eccentrici e famosi di Italo Calvino. Infatti, ne Le Città Invisibili, l’autore pone come protagonista Marco Polo che, ormai diventato amico dell’imperatore mongolo Kublai Khan, gli descrive le città che ha incontrato nel corso del suo lungo viaggio.
Il romanzo è composto da brevi capitoli ognuno di essi dedicato a una città. Sono città inventate che esistono solo nella fervida immaginazione di Marco Polo: città dalle forme architettoniche più varie, dagli usi e costumi imprevedibili, abitata da popoli stravaganti e misteriosi. Il viaggiatore veneziano le descrive con tale dovizia di particolari che Kublai Khan è talmente affascinato e incantato che si fa “imbrogliare magnanimamente” dalle parole di Marco pur sapendo in cuor suo che probabilmente quelle città non esistono. Partendo dalla lettura e dall’analisi di alcune città descritte da Marco Polo gli allievi sono guidati ad inventare e mettere in scena la loro città ideale.
Durante gli incontri, gli allievi e le allieve apprenderanno le tecniche teatrali di base quali espressione corporea, uso della voce e della maschera facciale, lettura espressiva e scrittura di un copione teatrale.
≪Lunathica Lab – spiega il Direttore Artistico Cristiano Falcomer – è uno spazio artistico multidisciplinare di formazione, creazione e diffusione teatrale che, come il festival estivo, ha una natura “popolare”. Da una parte si rivolge espressamente alla formazione e aggiornamento per professionisti e giovani artisti proponendo workshop con artisti nazionali e internazionali, offrendo un luogo d’incontro, dialogo e lavoro con maestri del settore per sperimentare e approfondire nuovi linguaggi espressivi; dall’altra propone una serie di laboratori teatrali per adulti, ragazzi e bambini. Ogni volta che raggiungiamo un nuovo pubblico, come in questo caso, portando le nostre attività di spettacolo e formative in un nuovo Comune, siamo molto felici in quanto riteniamo che coinvolgere gli studenti in laboratori teatrali stimoli il desiderio e la curiosità verso lo spettacolo dal vivo in generale≫.