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Natura, eventi, territorio

L’Unione Alpi Graie presenta i dati 2023 del progetto “Accorciamo le distanze”

DiElena.Caligiuri

Feb 5, 2024

I sette piccoli Comuni, che hanno usufruito dei fondi europei per attivare nuovi servizi socio-
assistenziali e sanitari territoriali, confermano con numeri raccolti nel 2023 il successo dell’iniziativa.

Il progetto ha permesso di diminuire la pressione dei codici bianchi sugli altri presidi di primo soccorso del territorio e supportato in particolare la popolazione residente over65.
Un grande successo per una piccola Comunità montana: possiamo così definire l’esito dei primi 7 mesi di attività del progetto “Accorciamo le distanze” rivolto a un bacino di 3.900 residenti dei Comuni di Ceres, Groscavallo, Lemie, Mezzenile, Traves, Usseglio, Viù, in provincia di Torino e ai turisti del territorio, per un’area di circa 390 kmq, nonché alla popolazione turistica che frequenta queste aree di montagna.
Avviato a giugno 2023, grazie all’assegnazione del bando NextgenerationWe e promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, il progetto puntava a sostenere la residenzialità e il turismo in montagna attraverso la fornitura di una rete capillare di assistenza sociale e sanitaria di prossimità, anche grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, tra cui la telemedicina, volte, appunto, ad accorciare le distanze tra chi vive in questi territori e i servizi a disposizione.
Il finanziamento ricevuto dall’Unione Alpi Graie, pari a 1 milione di euro, ha consentito l’attivazione di operatori socio-sanitari di supporto: un autista soccorritore in convenzione con la Croce Rossa locale, due operatori sociali e due infermieri di comunità, di cui uno attivo presso gli ambulatori ASL di Ceres e Viù nei mesi estivi, anche a servizio della popolazione turistica. Ha permesso l’acquisto di due autovetture, a utilizzo degli infermieri di comunità operanti sul territorio dell’Unione per interventi domiciliari e di due minibus per i trasporti finalizzati a trasferimenti per visite, disbrigo pratiche, partecipazione a concerti, attività sportive e culturali. Una quota dei fondi è stata inoltre destinata alla fornitura di apparecchiature di telemedicina e domotica per l’erogazione dei servizi di assistenza a
distanza, che attualmente sono in fase di test in seguito alla recente conclusione di un corso di formazione destinato agli operatori sanitari. È confermato il rinnovo di tutti i servizi previsti dal progetto fino a metà del 2025.
Meno pressione sui centri di primo soccorso e sui pronto soccorso locali: solo l’11,7% delle richieste è stato rimandato a cure supplementari.
Il successo del progetto, in particolare dei presidi ambulatoriali che ha gestito sia gli accessi programmati sia i primi soccorsi, è confermato dal fatto che solo l’11,7% di chi ne ha fatto richiesta da giugno a dicembre 2023 è stato rimandato a una valutazione medica successiva o al pronto soccorso. Questo significa che gli infermieri hanno gestito in autonomia moltissimi pazienti che si sarebbero riversati per assistenza nei poliambulatori Distretto Cirié Lanzo (ASL TO4) o al più vicino pronto soccorso di Cirié come codici bianchi.

Una conferma arriva anche dalle parole del dott. Mimmo Grenci Coordinatore A.D.I. e Poliambulatori Distretto Cirié – Lanzo (ASL TO4), dove prima confluivano tutte le richieste di assistenza locale, che ha dichiarato: ≪I colleghi che operano nell’ambulatorio di Ciriè ne hanno verificato le positive conseguenze. Hanno dichiarato che dall’attivazione del servizio, sono moltissimi i residenti e turisti che vengono assistiti sul territorio. Ritengono che questo progetto abbia contribuito a fornire un grande aiuto. In generale non sono cambiati i numeri di accesso al nostro ambulatorio, ma sono decisamente cambiate le geografie dei pazienti che accogliamo. L’offerta ha migliorato la realtà delle persone non particolarmente
autonome e i tempi di attesa per le visite e i servizi di assistenza≫.
Nel corso del 2023 i beneficiari dei servizi sono stati per più dell’80% over 65 del territorio.
Secondo i dati raccolti, il progetto è stato di grande supporto soprattutto alla comunità residente più anziana che per l’88% ha usufruito del servizio infermieristico di comunità, per l’86,9% del servizio infermieristico ambulatoriale e per il 79% del servizio di assistenza alla mobilità. In generale, ha maggiormente beneficiato del primo soccorso del presidio ambulatoriale la popolazione residente dei sette Comuni dell’Unione Montana Alpi Graie per il 63,4%, ma nel 24,9% si è registrato un accesso anche da parte dei turisti, soprattutto durante la stagione estiva, confermando che il servizio è stato
funzionale anche a valorizzare l’accoglienza territoriale.
Gli sviluppi del servizio di telemedicina nel 2024
A oggi è stato avviato e concluso il percorso di formazione del personale sanitario all’utilizzo dei dispositivi di telemedicina, che prevedeva quattro incontri con il coinvolgimento di quattro referenti dell’Unione, tra cui la Sindaca Daniela Majrano e la Responsabile del Progetto Accorciamo le distanze Cinzia Bertolo; due infermieri (tra cui l’Infermiera di comunità), un medico di medicina generale e il farmacista di Viù. Sono attualmente disponibili 100 braccialetti elettronici, dispositivi realizzati e certificati da una startup innovativa, volti a monitorare la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco, l’attività elettrica, e la frequenza del polso, utili per l’assistenza a domicilio dei pazienti fragili.
È previsto dal mese di febbraio l’avvio di una fase test, con l’attivazione di 11 braccialetti su un gruppo campione di utenti selezionati a cui seguirà l’avvio ufficiale del servizio, previsto per la primavera 2024. Il metodo di scelta dei pazienti a cui saranno assegnati i braccialetti non sarà puramente di tipo sanitario, ma anche sociale e assistenziale, in modo che le distanze tra medico/infermiere e utente vengano accorciate.


Daniela Majrano, sindaco di Viù e vicepresidente dell’Unione Montana Alpi Graie spiega: ≪Il progetto sta rispondendo alle aspettative degli Amministratori dell’Unione e soprattutto sta offrendo ai cittadini un supporto fondamentale. La prima condizione per poter vivere in montagna è avere a disposizione i servizi essenziali: sanità, scuola, trasporti. Lo stiamo sperimentando giornalmente con la messa a punto dei progetti della Strategia Nazionale Aree Interne. “Accorciamo le distanze” cammina in parallelo alla SNAI ed essendo partito in anticipo rispetto a quest’ultima, funziona come banco di prova per correggerne eventuali debolezze. Siamo lieti che la popolazione apprezzi gli sforzi fatti, ma soprattutto che si accosti con fiducia ai servizi che il progetto fornisce. Sulla sanità non abbiamo posto barriere, hanno potuto fruire delle prestazioni infermieristiche ambulatoriali anche cittadini residenti in comuni al di fuori dell’Unione, cosa che conferma che davvero non si devono porre confini geografici al bisogno di salute delle comunità. Siamo riusciti, in qualche occasione, a utilizzare l’assistenza alla mobilità per piccoli eventi sportivi o per servizi di natura non strettamente sanitaria. Sta nelle finalità del progetto, che comunque continua a mettere al primo posto le esigenze sanitarie, in quanto particolarmente pressanti
e, in definitiva, particolarmente utili a favorire la permanenza sul territorio di una fascia di popolazione che, privata di questo aiuto, dovrebbe ricorrere a ricoveri o permanenze in struttura”.

Il Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale del Piemonte Gianluca Vignale dichiara: “Accorciamo le distanze” è un modello virtuoso applicabile, per gradi, anche ad altre realtà alpine del nostro territorio. Il merito è unire più Comuni, accrescendo così la dimensione territoriale e la funzionalità del progetto stesso su temi di primaria importanza quali la sanità e il socio assistenziale. È anche attraverso iniziative come questa che il Piemonte, grazie alla sinergia tra Regione ed enti locali, dimostra efficienza e capacità operativa nell’utilizzo delle risorse disponibili, soprattutto nel non semplice contesto del Pnrr.
È un esempio di sperimentazione che ha permesso e permette a residenti e villeggianti di comuni montani di accedere a numerosi servizi, facilitando soprattutto gli spostamenti brevi di residenti, anche disabili, dall’altro di favorire la residenzialità nelle zone montane.

Gianluca Blandino, Presidente dell’Unione Montana Alpi Graie spiega. “Grazie a questo progetto rivolto alle aree interne delle Alpi Graie stiamo andando a raggiungere un obiettivo importante, in quanto stiamo fornendo un servizio essenziale per le persone di età avanzata, sia che si tratti di residenti che di quelli che hanno optato per una delle nostre località come meta di soggiorno temporaneo. Un altro passo avanti, dunque, nella direzione di un’offerta completa di servizi e facilitazioni al cittadino in un contesto territoriale montano che non dovrà pertanto essere abbandonato in quanto privo di uno qualsiasi di quegli elementi ritenuti essenziali per l’esistenza di chiunque oggi. L’assistenza medica diffusa, la presenza di navette di trasporto per gli spostamenti e la telemedicina costituiscono delle risorse preziose per rafforzare il vincolo esistente tra un territorio e i suoi abitanti, evitando così a monte ogni rischio di defezione e di dispersione. La montagna è vita, ed è bene che tutto quanto contribuisce al miglioramento della vita stessa non venga mai a mancare nei luoghi da noi vissuti e amati”.