9 LUGLIO/ 3 SETTEMBRE 2023
INAUGURAZIONE 8 LUGLIO ORE 16.00 con intervento di Stefania Carta della Cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino, dal titolo “La variopinta vita delle farfalle: racconti di Cineteca tra documentario e fiaba”.
La bella collezione di farfalle donata dal Signor Tullio Baussano al Museo Tazzetti di Usseglio, costituita da trentuno scatole con molte specie di lepidotteri ropaloceri provenienti dalle Valli di Lanzo, ha ispirato la mostra di quest’estate, curata da Antonio Musiari dell’Accademia Albertina di Torino e da Emanuela
Lavezzo direttrice del Museo.
Le farfalle simbolo di bellezza e fragilità, così varie nella loro tipologia e colori, con il loro delicato volo, sono state nel tempo e lo sono tuttora ispiratrici di artisti e poeti, come si può vedere nella mostra che propone una ricca rassegna di opere eseguite da artisti contemporanei, accanto ad alcune inusuali testimonianze storiche riferite in particolare al poeta Guido Gozzano (1883-1916), che nell’estate 1909 soggiornò per motivi di salute a Bertesseno di Viù, e dove scrisse numerose lettere ad Amalia Guglielminetti e ad altri amici, raccontando il suo voler dedicare un poema appunto alle farfalle.
La rassegna delle opere artistiche è legata a più fili con l’Accademia Albertina di Torino ed è aperta
idealmente da un disegno acquerellato di Fernanda Tartaglino, che per lungo tempo è stata docente di
Anatomia artistica in Albertina, accanto alle opere di un suo allievo Gabriele Garbolino Rù, qui presente
con alcune sue sculture caratterizzate dalle farfalle, per proseguire con le incisioni del maestro Giorgio
Roggino, ex docente di Grafica e di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Brera che ha immortalato su
lastra di rame splendidi esemplari poi stampati con rispettosa delicatezza della fragilità e della bellezza dei lepidotteri e dei soggetti floreali, per concludere infine l’esposizione con le opere di tre promettenti giovani allieve dell’Accademia, Daniela Giyzeli, Natasha Grillo e Linda Pilotti, che propongono opere realizzate con tecniche consolidate e di nuova concezione.
La parte documentaristica della mostra è, invece, strettamente correlata alla passione per le farfalle di
Guido Gozzano, che irretito nelle malìe magiche delle ali colorate e trasparenti, ha espresso la sua passione nelle poesie, raccolte dopo la sua morte nel poemetto Epistole entomologiche, ma anche nel collezionismo e perfino nel cinema, arte di cui il poeta era particolarmente affascinato. Grazie al prestito del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è stato possibile esporre due preziose scatole di farfalle appartenute a Gozzano, e la proiezione di due brevi film muti conservati e restaurati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino: La vita delle farfalle (1911) del regista Roberto Omegna, cugino di Gozzano, tra l’altro film-documentario vincitore del primo premio per la categoria scientifica al concorso indetto per l’Esposizione internazionale dell’Industrie e del Lavoro, e Le Peine du Talion (1906) del regista Gaston Velle, esempio di film a trucchi di inizio Novecento e di pellicola colorata con la tecnica del pochoir.
La mostra è accompagnata da un catalogo di approfondimento dei vari aspetti trattati, con le firme di
Floriana Cioccolo, Antonio Musiari, Alessandro Mella, Stefania Carta, Fulvio Giachino, Tullio Baussano, e nel corso dell’estate sono proposti alcuni incontri sul tema alla presenza di scrittori ed esperti.
Il silenzio dei campanacci
Il 15 luglio, alle ore 16.00, presso l’ex Confraternita, accanto alla Parrocchia San Michele di Lemie, sarà
aperta la mostra “Il silenzio dei campanacci”, un racconto sulle Valli di Lanzo attraverso gli scatti in bianco e nero del fotografo Roberto Cavallo.
Al museo d’arte sacra a Viù
Sempre il 15 luglio riaprirà il Museo d’Arte Sacra a Viù, che quest’anno propone accanto alle collezioni
permanenti, le ultime acquisizioni di opere da parte del Museo di Usseglio: un dipinto a olio di Alberto
Neuschüler (1867-1944) che raffigura un paesaggio alpino, probabilmente Tornetti di Viù, con una giovanedonna che sta lavando ad una fontana, un altro paesaggio alpino della Val d’Aosta, intitolato
Valtournenche, opera di Giuseppe Gheduzzi (1889-1957) pittore e scenografo al Teatro Regio e due dipinti di Pietro Favaro (1912-2000), allievo di Luigi Guglielmino nella scuola di arte sacra Enrico Reffo.
Per orari e ulteriori informazioni, consultare il sito www.museotazzetti.it|Emanuela Lavezzo 340 7292527
info@museotazzetti.it|comunicazione@museotazzetti.it