BALME – Il comune più alto della Val d’Ala ospita una magnifica fioritura di peonia officinalis, fioritura unica per vastità e ricchezza. La peonia è un fiore molto raro, che ha trovato nel Vallone del Servin un habitat favorevole, che ne ha consentito uno sviluppo spettacolare. Come tutti i fiori spontanei, anche la peonia ha una fioritura di breve durata, dal momento in cui il fiore sboccia, lo si può ammirare solo per qualche giorno. La particolarità di questo sentiero è che le peonie coprono una zona che va da 1700 a 1900 metri circa, quindi il grado di fioritura è diverso man mano che si sale di quota.
Domenica 11 giugno con la Sezione di Lanzo del CAI si potrà percorrere il Sentiero delle Peonie,
che offrirà uno spettacolo indimenticabile.
Per informazioni sulla gita e per iscriversi contattare Maria Giangoia al 3386817554 oppure
inviare una mail a maria.giangoia@gmail.com
L’ascesa è facile e il sentiero permette di salire senza tratti ripidi, consentendo a tutti di meravigliarsi di
fronte ad uno spettacolo naturale che non ha eguali, ricordando di portare via solo ricordi e lasciare
dietro di noi solo le nostre orme. Nel Vallone del Servin è frequente l’avvistamento di numerosi animali: stambecchi, camosci, galli forcelli, marmotte, aquile e il rarissimo gipeto.
La Peonia il fiore prezioso che rappresenta calma e serenità
Nonostante la sua appariscenza, nel linguaggio dei fiori la peonia rappresenta la calma e la serenità, ma è anche simbolo di timidezza, esiste infatti un proverbio francese che recita: «Être rouge comme une pivoine» (essere rosso come una peonia). La peonia è un fiore vistosissimo che spicca tra la flora montana, e impressiona per il suo colore smagliante e per le sue notevoli dimensioni, raggiunge infatti un’altezza che può andare da 30 a 100 centimetri e il fiore arriva ad avere un diametro di 15 centimetri.
Anche in Oriente la peonia simboleggia la riservatezza e la dolcezza: una leggenda cinese narra
che le ninfe sono solite nascondersi agli sguardi umani sotto i loro petali. Le peonie sono
frequentemente presenti nell’arte giapponese, dove rappresentano le parole del Buddha, e nel buddismo
simboleggiano la dolcezza, la tradizione vuole infatti che ovunque il giovane Buddha mettesse piede,
fiorissero le peonie.
Il suo nome deriva da Peone, antica divinità greca, dio della medicina che curava esclusivamente
gli dei dell’Olimpo. Secondo Plinio il Vecchio fu Peone a scoprire questa pianta, a cui diede il suo nome,
si trattò di un enorme privilegio: soltanto la peonia, tra tutti i fiori, era degna dell’ammirazione degli dei ed
era per questo ospitata sull’Olimpo.
La peonia è chiamata anche rosa senza spine ed è presente nella letteratura a partire da Omero,
che la cita nel libro quinto dell’Iliade, per arrivare a Corrado Govoni che le dedica questi versi:
Peonie, rose esagerate, rose
dionisiache, rose in guardinfanti
rose superbe simili ad infanti
che si specchiano in differenti pose.
La peonia è un fiore a protezione assoluta, cioè ne è vietata la raccolta, l’asportazione, il
danneggiamento, la detenzione di parti, nonché il commercio, sia allo stato fresco sia allo stato secco. È
invece consentito ammirarne la bellezza e fotografarla.
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