Viù, Villar Dora, Susa, Bardonecchia fino in Francia. Un viaggio dove la ricerca diventa una necessità, “il principio nella fine, la fine del principio”.
Ne “Il libro del tempo perduto” l’autore s Silvano Nuvolone ci riporta nella lontana età del Ferro, fra i Celti, fra le loro credenze, i loro dei, la loro spiritualità. Ecco che l’ultima discendente di un’antica stirpe di maghi, la stirpe d’Iperborea, si dovrà scontrare con il Signore delle Forze del Buio, l’Oscuro Nato Grande. Con il saggio druido Neave e il giovane bardo Galvan, custode della poesia e della musica, Aua, detentrice della magia, lotterà, protetta dalla luce e fortificata dalla potenza dell’amore.
L’ultima opera del chivassese Nuvolone, edita da Baima Ronchetti , si è avvalsa del prezioso lavoro degli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore 25 Aprile Faccio che hanno ideato e curato le illustrazioni.
≪Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione – spiega Roberta Ronchetti – Le illustrazioni di tutti gli studenti sono visibili, attraverso un QR code, sul nostro sito wwww.baimaronchetti.it. Le tavole di tutti gli allievi partecipanti al progetto, inoltre, sono state utilizzate per la produzione di segnalibri originali che sono stati distribuiti in occasione della Fiera del Libro di Torino e nel corso di altre presentazioni del libro di Silvano Nuvolone≫.
Nell’iniziativa sono state coinvolte le classi quarta L, quarta M e quarta Q e uno studente della quinta L. A realizzare la copertina Rebecca Recchia, la cartina è di Lorenzo Buffa e le illustrazioni interne di Miriam Loggia. Disegni in bianco e nero dove Luce e Buio, Bene e Male si alternano, si sfiorano, si scontrano. Perché la luce e le tenebre sono “grammi dello stesso peso” fino all’emanazione di magia, energia e protezione. Quel tempo perduto che ciascuno deve far emergere dentro di sé.