LANZO- Venerdì 19 maggio serata di gala per il Comitato Ponte del Diavolo, che, presso la sala ex- ATL di Via Umberto I, ha organizzato la conferenza “I fiorini del ponte”, una passeggiata storico- numismatica guidata dal colonnello lanzese Ambrogio Zaffaroni.
Di fronte ad un folto pubblico, per nulla intimorito dalle avverse condizioni atmosferiche, Zaffaroni ha approfondito il valore di monete ed i meccanismi dell’economia piemontese del Trecento.
Dirigente in quiescenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, direttore del “Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706”, socio della Società Numismatica Italiana e collaboratore della Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini, Zaffaroni ha alzato il velo su alcune questioni storiche su cui necessiterebbero maggiori studi ed approfondimenti.
“Addì 1° di giugno del 1378 il Consiglio del Comune, radunato nella chiesa di S. Onofrio, e presieduto dal castellano Arasmino Provana, provvedea alla costruzione del ponte sulla Stura fuori di Lanzo, imponendo per dieci anni un dazio sul vino. Il Calcolo della spesa era di 1400 fiorini (…)”. I testi storici riportano questo prezioso documento rinvenuto il 20 aprile 1843 dal Conte Luigi Cibrario, ma se le date
corrispondono e forniscono un esatto spazio temporale, altrettanto non si può dire sulle notizie monetarie. ≪Se raffrontati con i valori attuali. – afferma Zaffaroni – i 1.400 fiorini varrebbero poco più di 270mila euro. Possono essere tanti per una tassa decennale sul vino, ma non in valore assoluto. Documenti del Trecento segnalano come il costo del ponte equivarrebbe a quello di quattro mulini, oppure alla dote matrimoniale di una nobildonna di seconda fascia≫.
Il socio del Centro Studi Piemontesi e socio onorario della Società Storica delle Valli di Lanzo ha anche sollevato obiezioni sulla credenza che il ponte sia stato costruito per collegare Lanzo con Torino. “A fine XIV secolo Torino era poco più grande di Lanzo e ricopriva un ruolo marginale nella storia geo- politica del Piemonte del tempo”, ha affermato Zaffaroni nella sua apprezzata esposizione. “La vera importanza per Lanzo era di tipo logistico, poiché crocevia tra le direttive commerciali tra Pinerolese, Canavese ed Alta Savoia, raggiungibile abbastanza facilmente dalla Valle di Viù”.
Archiviata con successo la conferenza del colonnello Zaffaroni (cui farà seguito, in ottobre, quella di Gianni Oliva), le attività del Comitato Ponte del Diavolo proseguono frenetiche. ≪Giugno è il compleanno del Ponte del Diavolo – affermano dalla sede di piazza Gallenga – visto che proprio ad inizio mese di 645 anni fa ne venne deliberata la costruzione. Per questo motivo il programma delle prossime settimane sarà particolarmente ricco, a partire da sabato 27 maggio quando, all’interno della Notte Bianca della Cisrà, ci sarà l’apertura serale straordinaria del museo dell’arte tessile di Lanzo, con una serata dedicata a Ester Fornara Borla, vera anima e promotrice della riscoperta della Arte Popolana Lanzese. Nell’occasione verranno anche presentati i nuovi gruppi di ricamo e di tessitura promossi dal
gruppo “Ricamare a Lanzo”. Si proseguirà con lo spettacolo del gruppo folkloristico Li Magnoutoun di Cantoira, in locandina per sabato 17 giugno a LanzoIncontra.
L’immancabile Solstizio d’estate del 21 giugno, con passeggiata naturalistica insieme con le guide dell’Ente Parco, anticiperà di tre giorni la gita all’abbazia di Novalesa ed alla precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, che chiuderà la prima parte delle iniziative 2023 promosse ed organizzate dal Comitato Ponte del Diavolo≫.