Servizio a cura di Franca Giusti
VALLI – “BeyondSnow”, un progetto per immaginare il futuro turistico delle Alpi oltre la neve
Martedì 18 aprile nella sede della Città metropolitana di Torino, si è svolto il primo momento di confronto fra i partner del progetto Interreg Spazio Alpino “BeyondSnow”, che ha l’obiettivo di incrementare la resilienza delle stazioni sciistiche all’incremento delle temperature medie e alla diminuzione delle precipitazioni nevose. Tema del convegno “Affrontare il cambiamento climatico nelle stazioni sciistiche di media montagna” . la riflessione è stata concentrata sull’immaginare un futuro economico e sociale sostenibile per le località montane di media e bassa quota che ospitano stazioni sciistiche di piccole e medie dimensioni. L’idea è quella di un turismo montano diverso del modello tradizionale della stazione sciistica delle località che si confrontano con il cambiamento climatico. È stata presa a modello la stazione sciistica di Métabief, nelle montagne del Jura francese, emblema di un approccio condiviso dalla comunità locale per capire quale conversione delle attività e delle strutture sia possibile per accompagnare il comprensorio a un futuro che, secondo gli studi più accreditati, di qui al 2040 sarà sempre più senza neve. Responsabili politici e tecnici della località e del territorio del Jura francese sono arrivati a Torino per confrontarsi con gli altri partner del progetto Interreg e per raccontare il lavoro di studio e concertazione tra tutti gli attori interessati avviato negli ultimi anni a Métabief.
È in fase di studio la fattibilità di esportazione del modello del Jura francese. Quella del futuro delle località sciistiche di media e bassa montagna è una delle tante sfide ambientali, economiche e sociali che attendono nei prossimi anni e decenni l’unica Città metropolitana metromontana d’Italia, quella di Torino. Di qui la scelta di identificare i Comuni di Ala di Stura e Balme come casi di studio in cui le idee e le buone pratiche proposte dal progetto “BeyondSnow” potranno trovare un’applicazione sperimentale, per garantire che le risorse delle vallate alpine siano tutelate e valorizzate ed evitare che la montagna non sia solo e non sia più la periferia e l’area giochi della metropoli. Alla montagna torinese, come ha ricordato il Vicesindaco metropolitano, non servono né il turismo “mordi e fuggi” né, probabilmente, gli smartworker che possono lavorare indifferentemente in città, al mare o in montagna: servono persone che vivano e lavorino in montagna anche quando i turisti non ci sono, occupandosi del territorio, dei suoi pascoli, dei terreni coltivati, dei boschi, dei corsi d’acqua e dei servizi alla popolazione locale.