PERCORSI di ARTE, STORIA e FEDE nel Canavese, Ciriacese e Valli di Lanzo. Domenica 16 aprile 2023 segna la ripartenza dei Percorsi nell’ appuntamento primaverile. Sarà la domenica successiva alla S. Pasqua, nel rispetto della grande ricorrenza, e non, come sempre avviene, nella seconda domenica di aprile. L’apertura, seguita poi dall’ultima domenica di settembre, offre un ventaglio sempre più variegato di visite sul territorio. Il 16 aprile tornano infatti aperti in contemporanea al pubblico, gratuitamente, 30 luoghi di culto e altri beni culturali di solito chiusi, o poco facilmente visitabili nel Canavese, Ciriacese e Valli di Lanzo, con orario: ore 10,00-12,30 e 14,00-18,00.
Un’iniziativa iniziata più di dieci anni fa
L’iniziativa, avviata una decina di anni fa, da alcuni volontari in collaborazione con Comuni e Parrocchie, ha riscosso sempre più interesse da parte del pubblico, proveniente non solo dai dintorni. Il rilievo all’evento, dato da giornali e TV, da passa-parola di visitatori sui social, ed ancora da un portale dedicato ( www.percorsiartestoriafede.it ), è un buon richiamo per visitare luoghi non sempre accessibili o per rivedere luoghi cari, o già visti in passato magari ora recuperati. Sul portale compaiono mappe interattive, la dislocazione, e l’illustrazione dettagliata, nell’architettura e nella storia di ogni singolo bene. Questo permette al visitatore di scegliere quale monumento desidera vedere e spostarsi liberamente per raggiungerlo. Presso ogni luogo elencato si trovano delle guide che lo presentano dal vivo nelle
sue tipicità, con approfondimenti a richiesta.
Apertura anche con apposita applicazione scaricabile sul cellulare è predisposta per Lemie, Nole- San Grato e Vespiolla.
I PERCORSI nascono, nella loro configurazione, dal territorio, considerando la dislocazione dei monumenti: la zona che li racchiude è stata suddivisa così da formare delle aree. Gli itinerari sono però indicativi, mai rigidi o vincolanti. Il visitatore sceglie liberamente quale luogo vedere, da dove cominciare e come proseguire. Tante, e tutte interessanti, le possibilità di visita comprese nei quattro percorsi, qui
presentati. (Per alcuni luoghi, sono segnalate aperture parziali:solo pomeriggio).
PERCORSO 1:
Borgaro T.se Chiesa dell’ Assunzione di Maria Vergine; Caselle Torinese Chiesa di Sant’Anna e don Bosco; San Maurizio Canavese Antica Chiesa Plebana; Cappella di San
Rocco; San Francesco al Campo Chiesa dell’Assunta.
PERCORSO 2:
Cirié: Chiesa di San Martino; Cappella Santa Maria degli Angeli(presso Robaronzino- frazione Devesi);
San Carlo Canavese: Cappella di Santa Maria di Spinerano.
PERCORSO 3:
Nole: Cappella di San Grato; Santuario di San Vito; Cappella di San Giovanni (frazione Vauda);
Grosso Canavese: Chiesa di San Ferreolo;
Corio: Chiesa di Santa Croce; Chiesa dei Battuti;
Balangero: Chiesa di San Giacomo(pomeriggio);
Lanzo Torinese: Chiesa di Santa Croce; Santuario di Loreto (pomeriggio);
Viù: Museo Arte Sacra (pomeriggio);Chiesa di San Martino (pomeriggio);
Lemie: Cappella di San Giulio(frazione Forno); Oratorio Confraternita SS. Nome di Gesù.
PERCORSO 4:
Rivarolo Canavese: Chiesa di San Francesco (pomeriggio);
Favria: Chiesa di San Pietro Vecchio;
Oglianico: Cappella di Sant’Evasio; Ricetto medievale;
San Ponso: Chiesa e Lapidario;
Valperga: Chiesa di san Giorgio;
Pont Canavese: Chiesa di Santa Maria in Doblazio;
Baldissero Canavese: Cappella di Santa Maria di Vespiolla;
Sparone Chiesa Santa Croce (pomeriggio); Chiesa Confraternita di San Giovanni (pomeriggio).
Chiaverano: Chiesa di Santo Stefano di Sessano.
Un vasto territorio ricco di arte e storia
E’ coinvolto un vasto e vario territorio, che questa volta da Borgaro si spinge nell’Alto Canavese con Sparone e nelle Valli di Lanzo a Viù, oltreché Lemie.
Borgaro, il punto più vicino alla città di Torino, apre la Chiesa dell’Assunta, comunemente detta “Chiesa vecchia del centro storico”. Dall’aspetto ottocentesco- ma già avviata a fine’500 e poi proseguita nel’700- è ricca di curiosità nella storia, dal campanile all’altare, dall’archivio parrocchiale alla pala di
Maria Assunta in cielo. Quest’opera è attribuita a Francesco Gonin, famoso pittore valsusino che illustrò l’edizione de “I promessi Sposi” definitiva, del 1840.
A Sparone è visitabile la Chiesa di Santa Croce, sulla rocca di Re Arduino, vincitore nell’assedio nel 1004- 1005. Della rocca contesa tra casate, passata poi a fine’300 ai Savoia, restò la chiesa, per lungo tempo parrocchiale.
A Chiaverano, la Chiesa di Santo Stefano di Sessano è esempio ulteriore di stile romanico, con preziosi affreschi, ingresso dalm campanile e caratteristiche che ricompaiono talvolta nel Basso Canavese: segno di scambi commerciali e passaggi sulle Vie Francigene.
Nelle alti Valli di Lanzo, oltre Lemie, sono visitabili Viù nella Chiesa di San Martino, con un prezioso crocifisso del’700 di Stefano Maria Clemente e il Museo d’arte sacra che, con le altre sedi di Usseglio e Lemie, fa parte del Museo diffuso della Valle di Viù.
Elementi e doni di fede vivi anche nel Santuario di San Vito a Nole, oppure richiamati da passaggio o presenza di don Bosco nella Chiesa di Sant’Anna di Caselle.
Tra le aperture recenti La cappella di Vauda di Nole, con preziosi affreschi recuperati, e il Santuario di Loreto a Lanzo. E’ sempre il contesto e la storia del luogo a dare le caratteristiche di un edificio che pur nello stesso stile offre al visitatore esiti diversi. Così aspetti del romanico accanto a differenze sono evidenti, ad esempio, per la millenaria chiesa plebana di San Martino a Ciriè, la Chiesa di San Ferreolo a
Grosso, la chiesa plebana di san Maurizio, Chiesa e convento di san Francesco a Rivarolo. Spesso dotati di un’acustica eccezionale, poco alla volta molti luoghi stanno tornando ad accogliere concerti, convegni e mostre, come avviene per la Chiesa Confraternita della Santa Croce a Corio. Tanti edifici, e diversi per quanto in stile barocco. Da Balangero, dove l’architetto Mario Ludovico Quarini fa risaltare la collocazione
in alto, all’elegante semplicità di San Francesco al Campo; al prezioso scrigno di Robaronzino, a Caselle o a Favria.
Grazie ai restauri, sono state recuperati importanti presenze come i pittori Pier Francesco Guala a Robaronzino, il Maestro Domenico della Marca d’Ancona a a Spinerano, Giovanni Martino Spanzotti a
Favria- Rivarolo e Ivrea. E ancora Bartolomeo e Sebastiano Serra a San Maurizio (nonché a Pinerolo e nelle Alpi francesi).
≪Sono inserite nei Percorsi anche Cappelle campestri – spiegano gli organizzatori – rivalutate in questi ultimi anni per la loro funzione storico e sociale. Oppure, inglobate poi nel ricetto, si trovano in centro abitato com’è per Sant’Evasio a Oglianico. Sempre legate alla quotidianità, anche se decentrate rispetto all’abitato, sono rimaste vivo centro di fede: così è per il culto della Madonna delle Grazie nella Cappella di Vespiolla a Baldissero.
Testimoniano il servizio prestato nella vita di comunità le sedi delle Confraternite, nelle Chiese di Santa Croce a Lanzo e Corio, dove è aperta anche la Chiesa dei Battuti. O ancora nell’Oratorio SS. Nome di Gesù a Lemie, dove sono stati recuperati vivaci e simbolici affreschi di fine ‘500.
Si creano nuovi rapporti, in richiamo di testimonianze come per le steli romane raccolte nella centrale San Martino di Ciriè e nel Lapidario di San Ponso.
Sono tutte realtà preziose, che non sfuggono ai cultori dell’arte e della storia. Di poco tempo fa è la visita a sorpresa a Cirié, nella Chiesa di San Martino e nella frazione del Robaronzino, del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Grazie anche all’interesse dei visitatori, l’iniziativa si prefigge di proseguire nella riscoperta del territorio, con vitalità crescente. Abbinando attenzione all’arte e storia, intersecate dalla fede, con un turismo di prossimità≫.