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Natura, eventi, territorio

Salire al Pian della Mussa, escursione irresistibile in ogni periodo dell’anno

DiElena.Caligiuri

Gen 20, 2023

Servizio a cura di Roberto Bergamino

PIAN DELLA MUSSA 1850 m

La proposta del Pian del Mussa come escursione potrebbe risultare banale, ma anche nel periodo invernale la tentazione di salire a dare un’occhiata al meraviglioso pianoro che
si trova in cima alla Val d’Ala è per molti irresistibile. In questo periodo dell’anno la salita
si svolge per una parte all’ombra, perché il sole non riesce a salire abbastanza per scavalcare
le creste delle montagne. Questo non deve scoraggiare, anzi, meno gente al Piano significa
maggior possibilità di avvistare fauna selvatica e il contrasto con le innevate cime più alte
che dominano l’alta Val d’Ala, con il cielo blu sullo sfondo, è oltremodo suggestivo. Infine,
alla fine dell’escursione, l’allettante prospettiva di una sosta ristoratrice al Rifugio Ciriè o
all’agriturismo Masinà (conviene preventivamente informarsi presso le strutture sui periodi
e orari di apertura) è un’ulteriore incentivo. Nel caso fosse battuta la pista di fondo si abbia
cura di non calpestare i binari riservati agli sciatori. Potrebbe essere utile avere con sé le
racchetta da neve o, in caso di neve ghiacciata, i ramponcini antiscivolo. Ovviamente chi
avesse la possibilità di salire al Piano in settimana avrebbe modo di trovare meno
affollamento.
VALLE: Val d’Ala
PARTENZA: Balme 1432 m
DISLIVELLO: 418 m
TEMPO DI SALITA: h 1,40
DIFFICOLTÀ: T
Accesso stradale: da Lanzo proseguire verso Ceres e poi continuare alla volta di Ala di
Stura e Balme. Risalire il paese e oltrepassare l’ultima casa dell’abitato; parcheggiare lungo
la strada, nei pressi del segnale di divieto di accesso e della sbarra che chiude il transito alle
automobili.
Percorso: attraversare la Stura su un ponte che porta alla pista di pattinaggio oppure poco
dopo, nei pressi di un edificio in cemento dell’AEM, passare su un caratteristico ponte in
pietra. In entrambi i casi si raggiunge una sterrata e la si segue verso destra, in salita. Dopo
un tratto più ripido si arriva alle case sparse di Bogone 1611 m, che vanno lasciate sulla
destra. Il tracciato della sterrata riprende a salire più decisamente e si va a oltrepassare un
pilone votivo. Un ultimo tratto in salita e si entra in vista del Pian della Mussa (a monte si
vede la panchina gigante). Pochi metri in discesa e si tocca la carrozzabile che attraversa
tutto il lungo pianoro, sulla sinistra si nota l’edificio che ospita l’agriturismo La Masinà.
Proseguire lungo la strada che termina al Rifugio Città di Ciriè 1850 m, calcolare circa h
1,40 di cammino.

LA CURIOSITA’

Non è certo difficile trova una curiosità su Balme. Si potrebbe parlare, per restare in tema
“neve”, della nascita dello sci in Italia, avvenuto sulle nevi tra Balme e il Pian della Mussa,
ad opera del “pioniere” Adolfo Kind, negli ultimi anni del XIX secolo. Oppure delle
storiche guide alpine, o ancora delle tante leggende ispirate da questi monti. Invece
parleremo degli stambecchi del Ginevrè. Il Ginevrè è la palestra di roccia che si trova a

monte di Balme, dove generazioni di alpinisti e climber sono andati ad allenarsi o, molti,
proprio li hanno appreso i primi rudimenti dell’arrampicata. Guardando da Balme, la zona
del Ginevrè si trova alle ultime propaggini delle imponenti bastionate rocciose che
dominano l’abitato. Sul lato destro di questa fascia rocciosa si vede un muro paravalanghe
(ben visibile quando, arrivando in auto e oltrepassato il piccolo cimitero, si affronta un tratto
in piano, prima di salire verso il paese). Proprio presso al muro paravalanghe non è affatto
rare trovare gruppi di stambecchi, anche piuttosto numerosi, intenti a leccare le secrezioni
saline del muro in cemento (salnitro).
La salita è rapida, circa 20 minuti, e avviene partendo dopo l’ultima casa del paese, proprio
dove si parcheggia per raggiungere, in inverno, il Pian della Mussa, si percorre il “Sentiero
degli Stambecchi” (si può partire anche a valle del paese, dai pressi del ponte per la
Frazione Cornetti, qualche decina di metri di dislivello in più).
Imboccato il sentiero evidenziato dall’indicazione “Sentiero degli Stambecchi” si superano
alcune svolte, poi il sentiero svolta verso destra e con parti in piano, alternate a brevi salite,
si passa a monte di Balme. Quando si incrocia una traccia proveniente dal basso seguirla
verso sinistra, in salita, e poco dopo, a un bivio, non andare a sinistra (sentiero per il Lago
Mercurin) ma a destra. Pochi metri e si arriva alla base delle placche rocciose (si notano i
nomi delle vie di arrampicata e gli spit sulle rocce). Proseguendo verso destra un sentierino
porta al muro paravalanghe e, si spera, a gli stambecchi. In presenza di neve prestare
attenzione alle eventuali scivolate.
Si può tornare indietro seguendo il percorso dell’andata oppure, tornati al punto in cui si
incrocia il sentiero proveniente da basso, seguire quest’ultimo (indicazioni e cartelli). In
breve si giunge in paese alle spalle dell’Albergo Camusot da dove si torna rapidamente
all’auto.