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Natura, eventi, territorio

Val di Viù: una passeggiata fino all’alpeggio. Questa è la stagione adatta, mettetevi in cammino

DiElena.Caligiuri

Nov 24, 2022

Servizio a cura di Roberto Bergamino

ALPE FOIERE 1450 m
La conca dei Tornetti, a monte dell’abitato di Viù, è un vasto e panoramico anfiteatro
punteggiato di borgate e alpeggi e chiuso, a nord, dall’imponente muraglia rocciosa della
Rocca Moross 2135 m. Meta della breve escursione è un piccolo alpeggio, posto in
soleggiata posizione, situato poco a monte del caratteristico monolite roccioso del Roc
Sapai 1364 m, che presenta una parete meridionale che precipita verso i sottostanti prati con
un salto di alcune decine di metri. Sulla parete meridionale del Roc Sapai sono state
tracciate alcune vie di arrampicata.
Non è affatto raro avvistare caprioli al pascolo, nei prati punteggiati di casolari che
circondano la sterrata che si percorre per salire. La camminata proposta, oltre che perfetta
per l’autunno, può essere una gradevole e facile escursione con le racchette da neve (se mai
si decidesse a nevicare) oppure il bel completamento di una salita in mountain bike, magari
con partenza da Lanzo. Con le racchette da neve si sconsiglia assolutamente di provare a
salire in cima al Roc Sapai.


VALLE: Valle di Viù
PARTENZA: carrozzabile Viù – Polpresa – Tornetti a 1160 m circa.
DISLIVELLO: 290 m
TEMPO DI SALITA: h 1,00
SEGNAVIA: nessuno
DIFFICOLTÀ: T
Accesso automobilistico: da Lanzo raggiungere Viù dove si deve imboccare la strada per
Polpresa – Tornetti. Seguire la panoramica carrozzabile, superare Polpresa e poi,
oltrepassate le case di Cramoletti, poco prima di passare su un rio per arrivare a Tornetti, si
trova sulla destra la deviazione per il Roc Sapai (bacheca con le indicazioni per la falesia del
Roc Sapai), nei pressi si può parcheggiare. Quota 1160 m circa.
Percorso: si imbocca la stradina (generalmente chiusa con una catena) che supera un bosco,
con alcune svolte. Si oltrepassano i casolari di Sapai mentre la strada prende quota con altre
svolte per puntare verso l’ormai evidente Roc Sapai 1364 m. Giunti praticamente sotto al
Roc si può lasciare la sterrata per raggiungere i sottostanti alpeggi e portarsi alla base della
parete dove partono le vie di roccia.
Proseguendo poi lungo la sterrata si aggira il torrione roccioso effettuando un’ampia curva,
passando nei pressi di altri casolari. Una volta a monte del Roc Sapai si può raggiungere il
piccolo pilone che ne costituisce la vetta. E’ necessario però superare un breve gradino
roccioso e, una volta arrivati al pilone, bisogna però fare molta attenzione (specie se c’è
neve o il terreno è bagnato) al pauroso salto che precipita verso i prati a valle. E’ quindi
bene che ciascuno valuti attentamente le proprie capacità e scegliere se salire o meno.
Con un ultimo tratto di salita, sempre sulla sterrata, si raggiunge rapidamente la panoramica
Alpe Foiere 1450 m – h 1,00, posta praticamente al centro della conca.
Il ritorno avviene per la via di salita.
Si può anche effettuare una piccola variante: una volta tornati ai casolari di Sapai (i primi
che si trovano salendo) si abbandona la strada per andare a sinistra (est), passando davanti ai
casolari. Dei bolli segnavia (qui la traccai può risultare poco evidente, a volte) conducono ad attraversare un rio e compiere poi una breve salita che porta ai prati sottostanti la borgata Freida 1280 m. Seguendo i segnavia si arriva a una carrozzabile che, se seguita in discesa, conduce rapidamente sulla carrozzabile Viù – Tornetti pochi metri prima del punto di partenza. Calcolare circa h 0,15 in più per la discesa.

Curiosità

Curiosità: come si è detto il Roc Sapai, con la sua “ingombrante” presenza, caratterizza tutta
la breve camminata. La parete meridionale, che presenta un salto di circa un’ottantina di
metri, e percorsa da delle vie di arrampicata piuttosto impegnative, come evidenziano anche
alcune bachece. Non tutti sanno che il Roc Sapai è stato anche immortalato dal pittore
Francesco Gonin 1808 – Giaveno 1889) verso la metà dell’800. Il Roc Sapai, nel dipinto, viene
raffigurato sotto a un cielo carico di nubi tempestose ed è colpito da un luminoso fascio di
luce. Tale dipinto è ora conservato presso la GAM (Galleria di Arte Moderna). Il fatto che già
nella metà dell’ottocento il Roc Sapai e la conca dei Tornetti potessero essere fonte di
ispirazione per un celebre pittore come Gonin è spiegato dal fatto che all’epoca Viù era una
nota meta di villeggiatura dell’alta borghesia e della nobiltà torinese.