TORINO – “Le cose più si amano e… più si ha paura di perderle”. Le cose da dire sono tante ed ancora più le cose da fare. Quante cose che si possono fare e quante non si possono dire. Quanta dignità nelle cose, in qualunque cosa. “Le cose” è il titolo del libro di Enrico Cocciulillo presentato lo scorso venerdì 21 ottobre presso il centro culturale Italo arabo Dar El Hikma di Torino in via Fiochetto 15. A moderare il presidente dell’OdG del Piemonte, Stefano Tallia, il libro è stato presentato dalla scrittrice Laura Cristini giunta da Roma appositamente per la presentazione, da Franca Giusti, consigliera dell’Ordine dei Giornalisti e da Elena Caligiuri, direttrice de la Grafite che hanno curato le tre prefazioni inserite nel volume.
Molta gente in sala ha interagito con l’autore di un libro sul filo del dramma smorzato dall’ironia che Enrico sa applicare con la giusta misura, come ha sottolineato nel suo intervento Giovanni Lavia.
≪Un saggio che, una volta di più, mi rende orgoglioso per la sua disponibilità nei miei confronti – ha commentato Gianni Vidoni, funzionario Treccani – Davvero uno dei momenti culturali più gradevoli (e gratificanti) degli ultimi anni. Che dire? Ad maiora semper!≫
Le cose di Cocciulillo è un ragionamento a voce alta che supera l’adimensionalità del termine e si posiziona nel tempo e nello spazio per giocare al gioco del potere divino. Non è un saggio semplice, comporta l’accettazione che alla fine tutto torni discutibile mentre l’autore non vuole realmente porre fine al libro.
È bello vedere che si può usare il sostantivo cose ed è interessante conoscere quali termini maggiormente indicati possono sostituire la generalità del termine cosa.
In libreria, “Le cose” è un libro ricco di stimoli, di facile lettura ed una curiosità per tutti, la possibilità di scegliere in una continua tensione verso il meglio assoluto.