Parte con il botto l’estate di Niquidetto, dove a fine luglio sono state inaugurate altre cinque installazioni, che vanno ad arricchire la borgata di nuovi elementi artistici.
Una farfalla, nelle varie fasi della sua evoluzione, opera di un artista ultranovantenne, Maria Teresa Racca,
la cui freschezza pittorica ha impressionato tutti i visitatori, una pittura-scultura, in cui Carlo D’Oria,
utilizzando l’acciaio cortèn raffigura l’uomo che si allontana dalla terra, un orango, che nell’immaginazione di Santo Tomaino riproduce i nostri predecessori, ma anche un amico dell’uomo contemporaneo, un fumetto , che prende le mosse da una leggenda della Val di Viù, cui Marco D’Aponte ha dato vita in chiave pittorica e, infine, due foglie, realizzate su losa dalla tessitrice Rosetta Chiaberge Perugia, con filati di diverso tipo e colore.
Sempre molto stimolante il clima che si crea intorno a questa festa, in cui nascono idee di collaborazione e in cui maturano prospettive che aprono nuovi orizzonti, quali appunto quello della creazione di laboratori periodici, cosa sperimentata in questo anno con i ragazzi del centro estivo, ma certamente in fieri per gli anni a venire con persone adulte, attratte da queste forme espressive, che inducono alla ricerca del bello e che invitano alla meditazione, alla studio delle forme e dei colori.
Come sempre spiritoso il picnic, ispirato alle ricette che fanno parte della tradizione di famiglia e condotto nel più rigoroso rispetto del green e dell’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale. Un’apposita giuria ha premiato i piatti che per gradevolezza di gusto e di presentazione hanno suscitato l’ammirazione generale. Bravissimi i frazionisti, che hanno curato ogni dettaglio, dai premi agli artisti, rigorosamente a base di prodotti locali, all’arredo della borgata, ricca di fiori, ma anche di lose che molti abitanti hanno dipinto in forma autonoma per migliorare l’arredo urbano.