LANZO – Una cena curata nei minimi particolari e studenti che dimostrano passione e professionalità. Martedì 31 con “Una ricetta fra tradizione ed enogastronomia” l’Istituto Superiore Federico Albert ha organizzato una cena con una conferenza dal titolo “Ceci, una risorsa in più in cucina”. Tanti i sindaci, gli amministratori e le autorità che hanno preso parte all’incontro. Un primo e perfettamente riuscito appuntamento con la Cisrà che proseguirà sabato 4 con una “Notte Bianca” dove ci sarà la veglia della preparazione della minestra alla Casa dei Ceci in Vicolo delle Coste, negozi, ristoranti e attività aperti e domenica 5 giugno e con una serie di eventi e di prodotti da gustare.
La tradizionale minestra di Ceci vi aspetta fra le vie e le chintane di Lanzo dove si potrà passeggiare animati dai gruppi storici per un autentico tuffo nel passato. E poi ancora negozi, attività aperte anche sabato sera e ristoranti, bar, pizzerie, gastronomie dove sia il 4 che il 5 si potranno assaporare le specialità del luogo con un particolare richiamo ai ceci, l’ingrediente simbolo della Cisrà.
Il programma
Sabato 4 giugno dalle ore 20,45 da piazza Galeniga alla Casa dei Ceci, verrà narrata la storia della Cisrà con una rievocazione in costume alla scoperta di Giuseppe Allemano e dei particolari che caratterizzano la minestra dei ceci, il tutto a cura del Comitato Ponte del Diavolo con la collaborazione di “La traccia nel tempo”. Per le vie del centro storico inoltre si terranno degli interventi musicali a cura del gruppo folk corale Rododendro. I negozi del centro storico rimarranno aperti per coinvolgere i partecipanti in un’atmosfera d’ altri tempi.
Inoltre Tour notturno a Lanzo con le ebike a cura di Kom (per informazioni: 3388268948).
Domenica 5 giugno alle ore 8:30 alla Casa dei Ceci, in Vicolo delle Coste si terrà la benedizione della Cisrà e la distribuzione a tutta la popolazione. Sarà opportuno intervenire muniti di appositi contenitori, i “barachin”.
Alle 15 nella chiesa parrocchiale San Pietro in Vincoli concerto per la festa della comunità a cura del gruppo del catechismo e degli scout.
Nei bar e nei ristoranti sarà possibile gustare dei piatti preparati a base di ceci.
≪Si ringraziano tutte le associazioni che hanno collaborato all’iniziativa – spiegano amministratori e organizzatori – in modo particolare coloro che si sono resi disponibili per preparare e cuocere la Cisrà. Un lavoro che ogni anno comporta tempo, fatica e pazienza, ma i sapori che sprigiona questa minestra sono davvero unici≫.
Un’antica tradizione, un lascito per sfamare i poveri almeno per un giorno
Una tradizione antica quella della Cisrà che trae origine dal lascito di Giuseppe Allemano, un mercante di Viù ma residente a Lanzo che volle almeno per un giorno che i poveri del paese potessero sfamarsi. Nel 1728 lasciò cosi per testamento la rendita annuale di un capitale di 2mila lire perché si formasse una confraternita “per l’accompra et distributione di tanti ceci conditi alli poveri”.
E da quel giorno Lanzo ha tenuto fede a questa decisione, trasformando così la Cisrà, come la minestra di ceci per eccellenza. In quel grande pentolone è racchiuso tutto il significato dello storico lascito. Gli ingredienti della zuppa non sono solo ricchi di gusto e frutto di un impegnativo lavoro, ma sono conditi di solidarietà, amicizia e condivisione.
Ancora una volta Lanzo diventa custode di una tradizione tutta da scoprire ed assaporare. Basterà farsi coinvolgere nei tre giorni dedicati ai ceci e a questa particolare usanza.