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“Valli di Lanzo in movimento”: lo storico Alessandro Barbero ha presentato il 150° Volume della Società Storica

DiElena.Caligiuri

Mag 21, 2022

LANZO – ≪Gli antichi Romani rimasero esterrefatti nel vedere le Alpi, per loro quella catena alpina rappresentava una barriera. Si è sempre pensato che la montagna fosse un luogo immobile, un muro. Poi è bastato vedere come vivevano i valligiani e tutto è cambiato. Per chi abitava nelle Valli quelli erano luoghi di comunicazione, di scambi, di passaggi≫. Così Alessandro Barbero, storico e scrittore, docente di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale ha presentato e illustrato, sabato 21 al Graies Hub di Lanzo, davanti ad un pubblico numeroso e alla presenza di sindaci e amministratori valligiani, il 150° volume della Collana editoriale della Società Storica Valli di Lanzo: ORIZZONTI DIVERSI: VALLI DI LANZO IN MOVIMENTO. Un’opera che raccoglie gli atti dei convegni organizzati lo scorso anno per festeggiare il 75° anniversario di fondazione della Società. Due occasioni di incontro e approfondimento per esaminare, da angolazioni diverse, i movimenti di migranti, il turismo e l’industrializzazione, con uno sguardo locale e un’apertura di confronto nazionale e internazionale. Il libro è suddiviso in due volumi: il primo “Storie di migranti degli ultimi due secoli”, il secondo, “Villeggiatura e imprenditoria tra Otto e Novecento”, con in apertura le motivazioni del conferimento del Sigillo d’Oro a Bruno Maria Guglielmotto-Ravet.

≪Le Valli di Lanzo sono da sempre in movimento – ha spiegato Michele Vietti, presidente della Società Storica Valli di Lanzo – movimenti migratori, spostamenti dovuti alla villegiatura da parte della borghesia e degli imprenditori cittadini, trasferimenti dei valligiani come domestici nelle case di molti torinesi. Uno scambio continuo di culture, tradizioni che hanno attraversato periodi storici dettati da forti cambiamenti. Possiamo parlare di osmosi fra la città e le Valli. Ecco che la Società Storica diventa un anello di congiunzione fra un passato glorioso e un futuro che non dobbiamo guardare con paura, ma con fiducia. Perché, se sapremo trasmettere alle nuove generazioni questo bagaglio culturale, sapremo aiutarle ad affrontare meglio le prove che verranno≫.

Al tavolo dei relatori anche Pier Paolo Viazzo, Giancarlo Chiarle che hanno spiegato lo studio fatto sui fenomeni migratori che hanno interessato le Valli dal primo Ottocento a oggi. Ampio spazio è dedicato all’osservazione della decrescita demografica, che ha toccato i suoi massimi nel secondo dopoguerra, negli anni della ricostruzione e del boom economico, ma che non si è ancora fermata. Aldo Audisio e Michele Vietti, inoltre, hanno affrontato le vicende che hanno caratterizzato il paesaggio alpino, villeggiatura, turismo, alpinismo, edilizia abitativa, industriale e alberghiera, pittura, fotografia: tutte occasioni di un “movimento” proteso verso le Valli, che in parte ha compensato quello opposto dalle Valli verso altre mete.

≪Questi studi che analizzano la lingua, l’edilizia e tutte le altre tematiche sono la sostanza della ricerca storica. La divulgazione non esisterebbe senza il lavoro di ricerca. Proprio la villeggiatura poi diventa un elemento fondamentale – ha continuato con il suo consueto tono coinvolgente Barbero, che è anche un volto noto del web e di importanti trasmissioni televisive come SuperQuark – quelle estati trascorse in campagna ti rimangino dentro, sono ricche di ricordi . L’élite poi trascorreva le estati in Valle, la villeggiatura per loro era un’abitudine, una tradizione irrinunciabile. Le ville borghesi, infatti, sono diventate parte del paesaggio. Benedetto Croce trascorreva l’estate a Pollone≫. ≪Ad Ala di Stura – ha aggiunto Vietti – venivano Einaudi, Carducci, Marconi e molti altri personaggi noti e famosi, Ala era la Saint Moritz dell’epoca≫.

E intanto ci si spostava, continuamente. In zone più o meno vicine, attraversando le Alpi o imbarcandosi per nuove mete, come quelle del sud America. ≪L’Argentina – ha commentato Barbero – è un paese che ha ospitato tantissimi valligiani. Un piccolo aneddoto: Papa Bergoglio in una dichiarazione pubblica ha sottolineato che “la corruzione spuzza”, quella “s” è un chiaro e inconfondibile segno delle sue origini piemontesi, che difficilmente si possono cancellare≫.