CERES – Sulle note del “Signore delle Cime” in tanti questa mattina hanno voluto salutare per l’ultima volta l’alpino Giuseppe Tasca, per tutti il Biunt, il Biondo. Un giorno speciale quello di oggi, sabato 19 marzo, perché Beppe avrebbe compiuto 82 anni.
Per sessant’anni capogruppo degli Alpini di Ceres ha dato un contributo sostanziale alla vita del suo comune.
Ad accoglierlo, oltre ad amici e parenti, venticinque gagliardetti dei gruppi, due vessilli sezionali di Torino e Valle d’Aosta, la Protezione civile, la Pro loco di Ceres e la Banda musicale dove lui aveva suonato. Il Corpo musicale Alpino, che ha avuto il papà di Beppe fra i maestri, ha voluto accompagnarlo passo a passo nel suo ultimo viaggio. Al monumento degli Alpini ha voluto dedicargli tre pezzi tratti dal repertorio delle Penne nere, ≪perché Beppe non voleva musiche tristi≫, sottolineano chi lo conosceva bene, poi alla chiesa. Dopo, il furgone si è fermato davanti alla sede della scuola di musica dove gli è stata dedicata una melodia composta dal papà ed infine al cimitero. Qui il nipote Luigi Vormola ha letto la preghiera dell’Alpino. Tutti stretti in un grande abbraccio, accanto alla moglie Orsolina Solero, alla sorella Maria Luisa Tasca e ai nipoti Luigi , Alessandro e Roberto Vormola.
≪Per lui indossare il cappello con la penna nera era un orgoglio – commenta il primo cittadino di Ceres, Davide Eboli – lo portava sulla testa, ma prima ancora nel cuore. Era sempre presente in ogni occasione, sempre disponibile. Possiamo dire grazie a lui e ai tanti alpini per aver realizzato molte opere nel nostro Comune, una per tutte la Fontana degli Alpini, frutto di una grande collaborazione, di chi ha portato le pietre, chi ha messo le mani per costruirla, di chi come Giacomino Poma ha allestito l’illuminazione. E poi Beppe, che ogni giorno da tanti anni controllava che fosse tutto in ordine≫. Uno sguardo sempre attento, con la sua silenziosa operatività.
≪Dietro la sua guida le Penne nere hanno ristrutturato il ponte della Vana, la cappella degli Angeli e mille altri angoli del paese – continua l’alpino Marino Poma – Hanno realizzato il Monumento di Piazza Europa, che ha curato fino all’ultimo e di cui andava giustamente fiero. Tutti siamo stati oggetto dei suoi brontolii, quando le cose non erano fatte per bene, come voleva lui. Ci mancherà Biunt, a tutti, alpini e non. A me personalmente mancheranno i suoi consigli, sempre preziosi e le chiacchierate mai banali che facevamo in piazza. Buon viaggio per il Paradiso di Cantore, Beppe≫.