LANZO – Simpatia, gentilezza e una grande energia. Questo era Mimmo Loria. Già ufficiale della Polizia Municipale di Torino, consigliere comunale era un grande tifoso granata e amico di tutti. Domenica sera a Lanzo si è spenta una luce. ≪Mimmo è stato un amico, un compagno di questa lunga avventura amministrativa – spiega Tina Assalto – che abbiamo iniziato oltre vent’anni fa. Il gruppo dei “vecchi” come amavano definirci intendendo quelli fra noi che contavano una permanenza datata in amministrazione è diventato un gruppo di amici veri, quelli con cui condivide anche momenti extra lavorativi, problemi personali che accompagnano la vita. Mimmo era l’amico di tutti, aveva sempre il tempo per una parola, un ascolto, un saluto. Era un vigile sentinella, ci faceva arrivare puntualmente le sue segnalazioni: una buca, una lampadina rotta, ma anche la persona che aveva bisogno di aiuto. Sapeva stare con naturalezza in qualunque gruppo: con i giovani per guardare una partita, con gli anziani del centro sociale, con il gruppo disabili, con gli amici per una tavolata e non era mai “fuori posto” da nessuna parte. Qualche volta scherzavamo su i suoi lunghi giri per Lanzo, chilometri infiniti, ammiravamo in realtà la sua energia. Anni fa in occasione di un suo compleanno gli regalai un contapassi come per dirgli non esagerare, conoscendo i suoi problemi. Ma Mimmo non lo si poteva imbrigliare, era un uomo libero. Mancherà, continueremo a cercarlo per le vie di Lanzo che da lontano alza la mano e ci saluta come sempre».
E Lanzo si è stretta in questo momento accanto alla Moglie Ester e al figlio Filippo. Perché Mimmo, come ha voluto ricordarlo Matteo Filippin era ≪Un uomo che ha saputo ascoltare e donare amore senza pregiudizi, che sapeva mettere cuore, buonsenso e impegno in ogni suo gesto. Un uomo discreto, che sapeva unire e divertire. Un uomo che aveva trovato a Lanzo la sua casa e la sua grande famiglia».
Sempre pronto a condividere esperienze e attività, tanto che il primo cittadino di Lanzo, Fabrizio Vottero, ha voluto ricordarlo così: «Quando ti ho conosciuto ero un ragazzino, e non ti ho mai detto buongiorno…Non per maleducazione o mancanza di rispetto, ma perché tu sei stato un amico, mio come di molti altri lanzesi, dove non c’era differenza di età, differenza di squadra calcistica ed il CIAO è stato da subito il saluto naturale. Sei stato insieme a noi, hai giocato con noi, ci hai consigliati ed anche richiamati quando serviva, hai cantato con noi, hai gioito con noi, sei stato uno di noi…. ci hai visti crescere e con il tuo modo di fare, di essere, ci hai aiutati a diventare adulti. Inconsapevolmente, con la tua naturalezza e semplicità, nonostante le difficoltà che nel percorso della vita si sono presentate: eravamo in tanti, siamo stati in tanti ad aver avuto questo privilegio e, caro Mimmo, oggi non sono solo io, ma siamo in tanti a dirti grazie».