LANZO – Storia e leggenda si mescolano per far nascere una produzione inaspettata, dove ad emergere sono il territorio in tutta la sua bellezza e in tutte le sue sfaccettature, ma soprattuto il lavoro e la capacità di tante persone che hanno saputo valorizzarlo. Perché Lanzo e le Valli sono anche Cinema.
Domenica 5 dicembre l’associazione culturale La traccia nel Tempo ha presentato al teatro del LanzoIncontra il loro film fresco di realizzazione “Lucifer XIV-La Leggenda del Ponte del Diavolo”, con la regia di Alberto Mattea. Tre anni di lavoro, 150 volontari, fra attori e figuranti, tutti del luogo hanno dato vita ad un grande lavoro, curato nei minimi particolari e attinente al contesto storico.
Il film racconta la costruzione del Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese nel 1378. Lucifer XIV unisce la storia vera al folklore, in una rielaborazione tutta nuova.
Il taglio delle inquadrature, il soffermarsi su particolari precisi hanno conferito alla rappresentazione un movimento intenso e un’originalità figurativa.
Nel film la scansione del racconto e le scene che si integrano l’una all’altra, pongono in luce una precisa ricerca formale con un risultato davvero spettacolare.
La stessa cura del dettaglio scenico la si ritrova nei suoni e nella musica, come i rumori degli strumenti in campo che vanno a confluire nell’elaborazione della colonna sonora. Oltre 60 minuti di musica composta dallo stesso regista che in ogni momento del film riesce a suscitare forti emozioni.
«In questo film -ha spiegato Michele Miele, presidente dell’associazione culturale al termine della proiezione – al di la di me, Beppe Cabodi e Alberto Morella, che siamo quelli più avanti con gli anni, gli altri interpreti sono tutti giovani ed è proprio grazie a loro che oggi possiamo vedere un simile risultato.
Stanley KubricK diceva che “Il miglior modo per imparare a fare un film è farne uno”, ma Lucifer XIV è già la seconda opera del regista Mattea e del suo gruppo di lavoro. «Nel primo film – continua Miele – che abbiamo realizzato “Imago Christi” molti di loro, compreso il regista, erano studenti, ragazzi. Dopo qualche anno mi sono ritrovato a lavorare con medici, avvocati, uomini ormai sposati, laureati. Una crescita professionale, di vita che ha arricchito tutti e ognuno ha saputo mettere a disposizione le proprie capacità e le proprie conoscenze. Un esempio, la nostra direttrice della fotografia e VFX Artist, Sara Alderson, ha riportato il Ponte al suo aspetto medievale con un lavoro di ricostruzione digitale».
«Le scene sono state girate a Lanzo e in alcuni comuni delle Valli e a Valperga – ha precisato il regista mathiese Alberto Mattea – inoltre pur lavorando con mezzi estremamente limitati, abbiamo fatto il possibile per raffigurare un contesto verosimile, rifacendoci alle fonti dell’epoca piuttosto che all’immaginario collettivo. I costumi sono stati rifiniti a mano, molti oggetti di scena sono stati ricreati appositamente, tutto, nel tempo libero di ognuno e coinvolgendo tanti volontari».
Un risultato quello di Lucifer XIV che ha dato grandi soddisfazioni durante le riprese, ma che ora, con le prime visioni e gli applausi del pubblico, ricompensa tutto il lavoro e la fatica fatta. Un risultato frutto della passione, la sola capace di guardar avanti, di sognare in grande, perché accanto a lei risiede il talento, quello in grado di porre le basi forti e solide, proprio come chi ha saputo costruire il leggendario Ponte del Diavolo.