CERES – La dea Cerere, dal latino “Ceres“, considerata la dea dei raccolti con il canestro ricolmo di grano è la protagonista della nuova vetrata artistica del Comune di Ceres.
Un lavoro meticoloso e particolare frutto di una grande abilità e di un notevole impegno.
«Volevamo ringraziare per l’ottimo lavoro svolto l’associazione Al Cicapui – commenta il sindaco Davide Eboli – seguita dalla bravissima Chiara Ferraris insieme ai collaboratori della Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi di Torino».
«La vetrata – spiega Chiara Ferraris – nasce dal progetto di lavoro di stage della classe del corso di vetrate artistiche all’interno della progettazione didattica della scuola per artigiani restauratori Maria Luisa Rossi di Torino. Come negli anni precedenti insieme all’altra docente Erica Fracassa abbiamo deciso di destinare a un luogo pubblico il lavoro di stage. Quest’anno la scelta è ricaduta sul Comune di Ceres mentre nell’anno 2020 le vetrate sono state destinate alla Casa del Pellegrino di Asti e nel 2019 sono state destinate al Comune di Groscavallo.
La vetrata è stata realizzata con la tecnica della legatura a piombo e della pittura a gran fuoco eseguita in forno. Per ogni immagine la tessera vitrea su cui è raffigurata si deve essere sottoposta ad una serie di cotture in quest’ordine: la prima cottura fissa nel vetro il contorno delle figure. La seconda cottura fissa nel vetro l’ombreggiatura che avviene esattamente al contrario rispetto alla tradizionale colorazione in chiaroscuro, la terza e quarta cottura permette di fissare gli smalti colorati che possono essere stesi sia sul fronte che sul retro del vetro.
La particolarità dell’ombreggiatura che prende vita solo se esposta alla luce è molto interessante poiché i punti più luminosi si ottengono asportando la grisaglia che è il pigmento solitamente marrone o grigio che si utilizza per questo tipo di effetto estetico.
Le parti che non vengono toccate dal pennello per asportare il pigmento rimangono scure: con la tecnica del chiaroscuro a matita o a carboncino ci si comporta esattamente al contrario. Si insiste con la matita nelle aree che devono essere più scure. Gli smalti sono pigmentazioni molto particolari e alcune lavorazioni richiedono una grande maestria. Per esempio per ottenere l’effetto del giallo oro si utilizza un composto a base di giallo d’argento chiamato Jean Cousins.
Per ottenere il progetto finale la classe ha proposto singoli bozzetti che sono stati poi visionati dal corpo docenti e dal sindaco di Ceres: alla fine il risultato è una commistione di molteplici progettualità. Poiché oltre alle lavorazioni tradizionali del vetro durante l’anno scolastico gli studenti hanno appreso anche le tecniche base del vetro fusione, insieme ad Erica Fracassa abbiamo deciso di creare una vetrata composta con più tecniche realizzativa. I quattro quadrati ai lati della porzione centrale sono infatti stati realizzati con la tecnica della vetro fusione a rilievo. Nel complesso l’opera rappresenta la dea Cerere, la divinità che insegnò agli uomini a coltivare la terra Ed è ovviamente ispirata allo stemma del Comune di Ceres.
Quest’opera nella sua interezza è il risultato di una progettualità ed un’esecuzione a più mani ed ovviamente di una regia formata da più attori. La vetrata è stata presentata all’esame di chiusura del corso di vetrate e successivamente è stata messa in opera da parte mia con l’aiuto della mia attuale tirocinante Giulia Pacotto del progetto bottega scuola Piemonte. Certi che questo tipo di mestiere possa essere ancora fonte di grande curiosità ed interesse per le nuove generazioni il mio impegno sarà di continuare a divulgare l’arte vetraria e le sue magnifiche potenzialità espressive».