CIRIE’ – Una vecchia radio malinconica degli anni ’40, un misterioso collegamento fra presente e passato in grado di modificare la storia. Quella storia fatta di personaggi, di quotidianità che improvvisamente spinge a ricercare quei dettagli che possono fare la differenza, possono cambiare la nostra vita.
Nel teatro Magnetti di Ciriè, sabato 9 ottobre, si è respirata un’atmosfera d’altri tempi, e lei, “La Radio” era lì in bella vista, per dare il via allo spettacolo teatrale che ha visto Beppe Sveglia in veste di autore e regista.
Una radio e un telefono del 1938 ; un periodo storico ancora fresco nella memoria collettiva; l’articolato monologo di Eugenio Gradabosco, le ottime recitazioni di Valentina Gabriele, Mauro Stante e Michele Chiadó; le voci inconfondibili di Bruno Gambarotta, Margherita Oggero e Maura Fassio ; un canale inaspettato tra presente e passato.
Tra le macerie di una casa diroccata di montagna, una vecchia radio attira l’attenzione di Paolo, un appassionato di anticaglie di Torino che fa sport a Groscavallo, nei boschi delle Valli di Lanzo. Seppur compromessa, quel rottame riprende inspiegabilmente a trasmettere voci e musiche in diretta da radio E.I.A.R., la prima radio nazionale con sede a Torino. Un intreccio fra vecchio e nuovo, passato e presente dove la radio sarà in grado di trasmettere e produrre emozioni. Così, sotto gli occhi scettici della sua “eterna fidanzata” Chiara , Paolo si mette in contatto con lo storico giornalista Aldo Valori.
Un’idea originale e creativa quella di Beppe Sveglia che ha debuttato con “La Radio” quest’estate proprio a Groscavallo . «La molla creativa è scattata dopo aver ricevuto in dono una malconcia radio Phonola del 1938 e subito mi sono chiesto, e se la radio ricominciasse a trasmettere in diretta voci e musiche di un’altra epoca? E se si potesse interagire con il passato ? La storia, pensata inizialmente per il cinema, è nata in 15 giorni per poi rimanere in un cassetto fino all’inizio del 2021 quando, dopo essere stato spronato da degli amici attori professionisti, l’ho riscritta per il teatro. E, dopo la prima a Estate a Villa Pastrone” a Groscavallo, sono felice di averla presentata anche qui a Ciriè. Colgo l’occasione questa sera per ringraziare il sindaco e il vice di Groscavallo, le autorità presenti, Margherita Oggero, Andrea Ferrero dell’associazione Aire e tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo spettacolo, valorizzando anche i più piccoli particolari storici».
Ma i collegamenti fra passato e presente non si spezzano facilmente, rivivono e ritornano. E il suono del citofono e una visita inaspettata possono ritessere quel filo invisibile che a volte chiamiamo “destino”.