VALLI – “Da sempre la montagna, luogo impervio e per certi versi inaccessibile, ha rappresentato nell’immaginario dell’umanità un mondo “altro”: sede della divinità, punto di contatto tra cielo e terra, porta verso una dimensione ultraterrena, covo di spiriti e creature misteriose”. Nasce in questo modo, “Guida Letteraria di montagna”. Pagine d’altura dai più grandi scrittori di ogni tempo e latitudine di Anna Maria Foli.
«Abito vicino alle Valli di Lanzo e da sempre – spiega l’autrice Anna Maria Foli- le montagne fanno parte della mia vita. Le amo, le rispetto e so che non si smette mai di imparare a conoscerle.
Anche la mia attività lavorativa mi ha permesso di entrare in contatto con questo mondo: sono una traduttrice e molto spesso ho tradotto testi che parlano di montagna, dalla biografia di un famoso scalatore francese, René Desmaison, a “L’encyclopédie et le dictionnaire des Alpes”, pubblicato nel 2007 da Priuli &Verlucca con il titolo “Il grande dizionario delle Alpi”, in 12 volumi, solo per citarne alcuni. Collaboro anche, come autrice e traduttrice, con la rivista “Panorami – Vallate alpine, Vallées des Alpes”, distribuita in Piemonte e in Francia.
La letteratura di montagna mi ha sempre incuriosito e affascinato, per la sua ricchezza e la sua varietà. Nella storia delle religioni tutte le culture hanno sacralizzato le cime. E non a caso anche l’antropologia, l’arte, la letteratura, la filosofia hanno provato a spiegare quell’irresistibile anelito umano nei confronti delle vette.
Le montagne sono metafora di una “dimensione altra” rispetto alla pianura, così legata al vivere quotidiano, alle occupazioni e alle comodità. Eppure, questa dimensione più elevata – in cui si nascondono asprezze, insidie e crepacci – permette sovente a colui o colei che decide di “ascendere” di staccarsi dal contesto per guardare dall’alto la propria condizione abituale».
Raccolta di brani di 150 autori
Così è nata l’idea di una “Guida letteraria di montagna”, una raccolta di brani di più di 150 autori che narrano la montagna sotto moltissimi aspetti.
Il mondo della montagna, infatti, è un mondo a sé, che non si definisce soltanto in opposizione alla pianura, ma ha le sue particolari caratteristiche e bellezze. Non lascia mai indifferenti, anche se suscita sentimenti molto contrastanti, dallo stupore alla meraviglia, dalla paura al terrore, dalla pace alla contemplazione.
«Inoltre la montagna – continua – rimanda sempre a un “oltre”, un limite da superare di fronte al quale l’individuo reagisce sfidando se stesso, lottando contro la fatica e gli elementi naturali. In questa lotta impara a conoscere se stesso, a superare le sue paure e, talvolta, riesce anche a stabilire un contatto con il divino. Perché la fatica dell’ascesa porta alla gioia della realizzazione, della cima raggiunta e della paura sconfitta.
Il quarto e ultimo capitolo s’intitola “Gente di montagna” e racconta di quanto varie e particolari siano le persone che vivono in questo mondo, dai frequentatori poco esperti alle guide più sagge».
Oltre a “Guida letteraria di montagna” , “Guida letteraria del mondo”, Foli ha curato anche Guida letteraria del vino” uscito a settembre 2021.
«Da sempre il vino è presente nella letteratura – spiega – dal III millennio a.C. ai nostri giorni. Ne hanno parlato poeti, romanzieri, autori di testi teatrali, di ogni nazionalità e latitudine.
Il vino rimanda alla pienezza, alla gioia di vivere, alla convivialità, ma anche alla trasgressione e alla follia, e nella letteratura è stato declinato sotto tutti questi aspetti. Anche i testi sacri di ebrei, musulmani e cristiani alludono al vino, che assume anche valenze spirituali e simboliche.
La bevanda inebriante per antonomasia accompagna le evoluzioni dello spirito e dell’anima, i tormenti, le gioie, le riflessioni di poeti e scrittori, artisti e inventori. L’estro creativo talvolta ha bisogno della scintilla, e il vino sa regalarne in abbondanza. In questo tour narrativo dedicato alla bevanda più antica del mondo (dopo l’acqua), si
susseguono pagine inebrianti tratte dalla letteratura di ogni tempo e latitudine, dall’antichità pre-classica fino alla narrativa contemporanea».