LANZO – «Mi ha salvato la vita due volte questo scricciolo, mi ha svegliata da due situazioni di pre coma diabetico. Mi sono addormentata cadendo a terra e lui mi ha svegliato toccandomi le braccia, leccandomi. Jack allerta quando ho variazioni glicemiche verso il basso o verso l’alto. La prima volta che mi ha salvato aveva 4 mesi e poi ora lo fa abitualmente».
Elisa Dal Bosco ormai è inseparabile dal suo amico a quattro zampe, un amico che le ha cambiato la vita, tanto che ora è lei a tenere i corsi per addestrare i cani allerta diabete.
Domenica 10 ottobre a Lanzo dalle ore 10 per tutto il giorno
E domenica 10 ottobre ci saranno anche Elisa e Jack in piazza mercatale dove si potrà conoscere ed approfondire l’argomento grazie a “Qua la zampa”, Day of service dog, organizzato dai Lions Club Valli di Lanzo, sotto la guida del presidente Piero Astegiano.
«La manifestazione – spiega Carlo Borgarello – organizzata dal Lions Club Valli di Lanzo, mira a sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica al valore degli animali che possono essere un utilissimo supporto in diverse attività socialmente utili.
Cani allerta diabete
La storia di Elisa e Jack vuole puntare l’attenzione sui cani allerta diabete. Ogni cane, senza distinzione di razza e di età può diventare un cane allerta diabete, se soddisfa alcune caratteristiche. Si tratta di un percorso nato e fatto come un abito su misura per la persona diabetica, per una persona che vive e convive con questa patologia. La relazione fra il paziente e il cane è ciò che fa la differenza. Il cane migliora la vita di un paziente che soffre di diabete mellito, fa da supporto sia nelle segnalazioni delle variazioni glicemiche che nella sfera emotiva. L’addestramento e le varie segnalazioni vengono viste dal cane come un gioco, ma per l’uomo sono un vero e proprio salva vita».
Cani Covid
Ma non solo diabete, i cani possono essere d’aiuto anche per individuare i casi di Covid.
«Secondo varie ricerche – continua Borgarello – i cani possono rilevare Sars-CoV-2 con una precisione sorprendente, anche prima che si manifestino i sintomi dell’infezione Covid-19».
Nel mondo i cani sono già addestrati a rilevare gli odori di alcuni tumori, la malaria ed il Parkinson.I cani potrebbero fornire un metodo di individuazione rapido e non invasivo, arrivando a valutare ciascuno fino a 200 persone all’ora, ed essere utilizzati ad esempio negli aeroporti, come i cani antidroga. O nelle scuole ed evitare ai bambini il fastidioso test, molto invasivo, a livello naso faringeo.
«E’ stato dimostrato che con una metodologia di preparazione semplice, ma seria, si ha un sistema di controllo immediato, che ricorda la preparazione del cane molecolare. Il cane può segnalare la presenza di un positivo al COVID 19 con risultati anche del 100%.
«I cani da rilevamento – prosegue Borgarello – in base a quanto spiega Roberto Zampieri , sanno fiutare con elevata sensibilità e specificità i VOC (sostanze volatili contenute in molti campioni biologici), contenuti in campioni di saliva, secrezioni tracheobronchiali o sudore ascellare di soggetti positivi al test molecolare per il rilevamento di Sars-Cov 2.Il progetto COVID 19 ha preso il via già dalla fine di marzo 2020 in seno a Progetto Serena Onlus (associazione ideata e creata nel 2013 da Roberto Zampieri).
Nel corso della mattinata inoltre si esibiranno anche i cani del “Servizio Cani Guida dei Lions “ che dal 1959 addestrano e consegnano gratuitamente cani guida alle persone non vedenti in tutta Italia. Nel pomeriggio verranno effettuate dimostrazioni da parte della Polizia che effettueranno simulazioni di ricerca di persone in superficie e sotto le macerie».
Ora l’obiettivo dei Lions è di offrire ad una platea sempre più vasta la possibilità di poter essere aiutati da questi amici a quattro zampe, che ci donano la salvezza in cambio solo di un nostro sorriso.