ALA DI STURA – Settantacinque anni di lavoro: ricerche, eventi, mostre e pubblicazioni. È la storia della Società Storica delle Valli di Lanzo, un contributo unico per la valorizzazione del territorio. Per Festeggiare la ricorrenza è nato il progetto Orizzonti diversi: Valli di Lanzo in movimento, due occasioni di incontro e approfondimento per esaminare, da angolazioni diverse, i movimenti di migranti, il turismo e l’industrializzazione, coniugando sguardo locale e apertura nazionale e internazionale.
Sabato 18 al Grand Hotel Ala di Stura
Il primo Convegno, Storie di migranti degli ultimi due secoli, si svolgerà nella giornata di sabato 18 settembre al Grand Hotel di Ala di Stura ed è dedicato ai fenomeni migratori che hanno interessato le Valli dall’inizio dell’Ottocento a oggi. Il tema, mai affrontato in modo specifico ed organico, ha profonde motivazioni sia nella storia che nell’attualità e affronta problematiche che hanno a che fare non solo con la cultura ma con la politica ed il governo del territorio.
Da molti decenni, ormai, si parla del problema dello spopolamento della montagna: negli ultimi due secoli le Valli di Lanzo hanno perso più di un terzo della loro popolazione, le “terre alte” più della metà, una decrescita che non si è ancora arrestata.
Fino alla metà dell’800 le piccole comunità delle Valli di Lanzo vivono nelle loro articolazioni tradizionali, protette dall’isolamento e relativamente immuni ai processi di modernizzazione. Racchiusi nell’orizzonte montano, disseminati in borgate sparse unificate solo dalla parrocchia, dalla piazza, dalla casa comunale, gli abitanti integrano raccolti e magre entrate con la pratica dell’emigrazione stagionale in pianura, parte nelle cascine (braccianti e pecorai) e parte in città (domestici, facchini, brentatori, salumieri…, ma anche “serve” e balie).
Equilibrio precario
È un equilibrio precario destinato a spezzarsi nella seconda metà del secolo, quando l’unificazione nazionale, lo spostamento della capitale, la concorrenza industriale determinano la crisi dell’economia tradizionale, mentre la rivoluzione dei trasporti (la ferrovia, arrivata a Lanzo nel 1876 e a Ceres nel 1816, e la navigazione a vapore) consentiva e anzi stimolava la grande mobilità.
Si cominciò a partire non più solo per la Francia ma anche per l’America, con l’idea di mettere insieme un gruzzoletto lavorando duramente (minatori, muratori), per poi tornare. L’emigrazione clandestina o semiclandestina (senza passaporto o verso mete diverse da quella ufficialmente dichiarata) rende difficili e lacunose le statistiche.
Nel nuovo secolo lo sviluppo industriale, soprattutto dei settori tessile e cartario, iniziò ad attrarre emigrazione stabile verso il fondovalle ed i centri di pianura. A causa degli sconvolgimenti bellici, il secondo dopoguerra si dispiegò su un fronte sociale ed economico di forti difficoltà. La ricostruzione e il boom economico – con Torino “grande magnete” immigratorio – innescarono un radicale cambiamento delle abitudini e degli stili di vita. Un nuovo modello di sviluppo diventava improvvisamente attraente, e per molti significava l’abbandono della terra d’origine.
Il Convegno darà spazio non solo all’approfondimento storiografico, ma anche all’analisi dei cambiamenti recenti dei flussi migratori, per arrivare all’attualità.
Due sessioni
La giornata di studio è suddivisa in due sessioni.
Nella prima sessione, al mattino, dopo il saluto del Presidente della Società Storica, prof. Michele Vietti, saranno presentate relazioni di carattere più generale, con funzione introduttiva, dedicate alle correnti migratorie tra Otto e Novecento sulle Alpi e in Piemonte: l’evoluzione della legislazione italiana in questo campo e la storia dell’emigrazione dal Piemonte e dalla provincia di Torino, in particolare la Grande emigrazione diretta verso l’America del sud e l’Argentina.
La seconda sessione proporrà invece relazioni dedicate in modo specifico alle Valli di Lanzo, sviluppando i temi della migrazione temporanea e di quella definitiva tra Otto e Novecento, soprattutto in relazione alle zone della media e dell’alta valle, più toccate dal fenomeno. Due relazioni indagheranno le problematiche linguistiche legate a questi spostamenti di popolazione.
L’ultima relazione si concentrerà sugli ultimi decenni per analizzare le problematiche sollevate dall’immigrazione dall’Europa dell’est e dall’accoglienza dei richiedenti asilo politico.
Programma
Introduzione di Michele Vietti
1a sessione, ore 9.30 – Correnti migratorie tra Otto e Novecento sulle Alpi e in Piemonte presiede Paola Corti
Pier Paolo Viazzo La mobilità nelle valli alpine: linee di tendenza dall’Ottocento a oggi
Alessandro Crosetti Il migrante italiano tra Otto e Novecento. Profili critici di una politica legislativa
Carlotta Colombatto L’emigrazione piemontese: un racconto tra storiografia e pratica museale
Giancarlo Libert La Grande Emigrazione dalla provincia di Torino
María Josephina Cerutti Le famiglie degli emigranti piemontesi in Argentina: problemi e fasi dell’integrazione (in collegamento online dall’Argentina).
2a sessione, ore 14.30 – Valli di Lanzo in movimento presiede Patrizia Audenino
Giancarlo Chiarle Le Valli di Lanzo dall’emigrazione stagionale a quella definitiva
Maria teresa Pocchiola Viter e Ezio Sesia Movimenti migratori nelle Valli di Lanzo nei primi decenni del Novecento: i casi di Mezzenile, Pessinetto e Traves
Gianni Castagneri Emigrazione e spopolamento nel secondo dopoguerra nelle alte Valli di Lanzo
Paolo Benedetto Mas Migrazione di lingue e dialetti: le Valli di Lanzo come luogo d’incontro di varietà diverse Michela del Savio e Matteo Rivoira Lettere da e per le valli piemontesi tra Ottocento e Novecento. Le Valli di Lanzo e il progetto chisiamo
Davide Donatiello L’immigrazione straniera. Dall’emergenza alle prospettive di integrazione
Pier Paolo Viazzo, Conclusioni.
Le due sessioni saranno presiedute dalle storiche dell’emigrazione Paola Corti e Patrizia Audenino, mentre all’antropologo Pier Paolo Viazzo, un’autorità nel campo degli studi sulle migrazioni alpine, sono affidati gli interventi di apertura e di chiusura. Giancarlo Chiarle, profondo conoscitore della storia delle Valli, coordinerà la sessione dedicata alla storiografia locale.
Il progetto, organizzato in partecipazione con il Consiglio regionale del Piemonte e con il patrocinio del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, è sostenuto dai contributi dell’Unione Montana Alpi Graie, dell’Unione Montana di Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo.
Gli Atti del Convegno saranno editi dalla Società Storica delle Valli di Lanzo in un doppio volume unitamente agli Atti del Convegno Orizzonti diversi: Valli di Lanzo in movimento.
Villeggiatura e imprenditoria tra Otto e Novecento, che si svolgerà presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino il 23 ottobre 2021.
Sarà possibile pranzare al Grand Hotel Ala di Stura al costo di euro 22 per persona, con obbligo di prenotazione entro mercoledì 15 settembre presso: Grand Hotel Ala di Stura, tel. 0123.55189 – 0123.55290 – info@grandhotelaladistura.it | Società Storica delle Valli di Lanzo, tel. 349.1408760 (Adriano Olivetti) – 0123.581378 (Ezio Sesia) – info@societastorica-dellevallidilanzo.it
La partecipazione al Convegno è consentita nel rispetto delle norme connesse all’emergenza sanitaria in corso (Green pass o esito tampone negativo, mascherina e distanziamento). Al fine di agevolare le operazioni di accredito si consiglia di presentarsi all’ingresso con congruo anticipo.