BALME – Ha tenuto la piccozza di Travinèl stretta fra le mani durante tutta la cerimonia, Andrea Carelli, la giovane guida alpina valligiana; proprio quella piccozza che un tempo aveva portato l’alpinismo moderno nelle Valli di Lanzo e che domenica è tornata a sprigionare tutta l’energia alle nuove generazioni.
Un dono di Giorgio Inaudi alle due nuove guide. « La maggior parte dei documenti e dei cimeli che ebbi in dono da Maria di Malena, una amica di mia nonna . spiega Inaudi – sono ora al museo, tranne le piccozze del padre e del fratello di Maria, che decisi di trattenere, in attesa di trasmetterle a qualcuno che continuasse la tradizione delle guide di Balme. Ora è venuto il momento di passare il testimone, perché abbiamo di nuovo due guide alpine, Giovanni Castagneri Fratin e Andrea Carelli».
A loro e a tutte le guide alpine balmesi entrati ormai nella leggenda è stato dedicato l’evento di domenica 8 agosto, che ha visto fra i numerosi partecipanti anche il sindaco di Torino Chiara Appendino, abituale frequentatrice del paese.
Spettacolare la calata delle guide dal campanile della Chiesa da parte di Andrea Carelli e Giancarlo Maritano ed emozionante la cerimonia in chiesa celebrata da padre Ugo.
«È stata una giornata molto bella– spiega il vice sindaco Silvia Boscarato e mamma di Andrea Carelli – dalla cerimonia nella chiesa della SS. Trinità con la benedizione delle attrezzature alpinistiche e i canti del gruppo Li Magnoutoùn alla calata delle guide dal campanile della chiesa. Erano davvero tante le persone intervenute e molti hanno deciso di indossare i costumi tipici. Dopo Giorgio Inaudi, storico locale, ha presentato la “storia delle Guide Alpine Valligiane”.
Ci farebbe piacere – conclude Boscarato – proseguire questa sorta di gemellaggio fra il comune di Cantoira, che la scorsa settimana ha organizzato la Festa della Montagna, e Balme con la Festa delle Guide Alpine, un modo per unire la Val Grande con la Val d’Ala».
Si tratta proprio di un appuntamento da rifare – commenta Andrea Carelli, che a gennaio ha preso il patentino da aspirante guida alpina – una festa simile c’è solo ad Alagna». E anche il tempo, come in tutte le grandi uscite in montagna, ha fatto la sua parte. Dopo giornate di pioggia il sole ha fatto risplendere le vette, quelle cime che hanno segnato la fatica dei primi alpinisti e che oggi rimangono una meta ambita per le future guide.