Dopo ben 12 anni di lavori, gli affreschi della Chiesa di Chiaves dedicata a San Giovanni Evangelista, sono tornati ai loro antichi splendori, riservando non poche sorprese.
Restauro a cura del laboratorio Rocca
Sabato scorso, con una serata dedicata, si è presentato ai chiavesini ed ai villeggianti, il risultato di questo straordinario restauro a cura del laboratorio Rocca. Grazie ai significativi contributi sia da parte della Compagnia di San Paolo che della Fondazione Crt, insieme agli interventi promossi dalla Regione Piemonte, lentamente dalle pareti laterali dell’edificio religioso, poi gli affreschi della volta, fino alle varie cappelle laterali, le sorprese non sono mancate a lavori conclusi. «Dodici anni sono lunghi – ha ricordato ai presenti Valeria Bergagna, che ha seguito negli anni, il delicato ma fondamentale rapporto con la Sopraintendenza, le Fondazioni, i restauratori – ma il risultato ora è sotto gli occhi di tutti, e possiamo dire che ne è valsa la pena attendere la fine del cantiere».
Recupero integrale
La novità assoluta, emersa da questo importante ciclo restaurativo, voluto dall’allora parroco don Remo Ghignone, sacerdote mai dimenticato dagli abitanti della Valle del Tesso e dai turisti, è che le decorazioni delle pareti recuperate, corrispondono al primo strato pittorico, l’ottima qualità degli affreschi ne ha consentito il recupero integrale, facendo tornare alla luce splendide decorazioni, festoni, marmi policromi. Un’esplosione di colori che arricchisce ulteriormente un edificio religioso che da secoli rappresenta un prezioso punto di riferimento non solo per i fedeli del luogo.
Uno scrigno di arte e fede
Tutte le cappelle laterali sono state recuperate e restaurate. Come anche le tele. Tra cui quella dedicata alla Sacra Famiglia, dove compare un pregevole quadro di scuola fiamminga. Insomma uno scrigno di arte e fede, completamente recuperato e che merita di essere inserito nei circuiti culturali ed artistici del Piemonte.
San Peter Brass Quintet
A suggello della serata, sono stati eseguiti magistralmente alcuni intermezzi musicali a cura del “San Peter Brass Quintet”.
Foto e testo a cura di Davide Aimonetto