VIU’ – «E così proviamo a riprendere la nostra marcia. Abbiamo dovuto, per forza, fermarci e stare molto attenti in questo tratto del nostro cammino. Le difficoltà erano talmente grandi che non ci consentivano di procedere. Ci siamo trovati tutti, sull’orlo di un profondo precipizio, dove avanti non si poteva andare ma nemmeno tornare indietro. Succede e chi frequenta la montagna lo sa bene».
98° compleanno del Gruppo di Viù
Ha usato questo paragone per descrivere cos’è successo in questo anno e mezzo di pandemia il capogruppo degli Alpini di Viù Mauro Teghillo – in occasione del 98° compleanno del gruppo che si è tenuto questa mattina, domenica 25 luglio alla Chiesetta degli Alpini. Diciannove i gagliardetti presenti, molti familiari e simpatizzanti e tante autorità fra sindaci, amministratori e forze dell’ordine.
«Nessuno, un paio d’anni fa – continua Teghillo – avrebbe immaginato che si sarebbe potuta verificare una situazione come quella che siamo stati costretti a vivere e dalla quale mi rendo conto non ne siamo ancora usciti. Anzi credo proprio che ci vorrà ancora tempo pazienza e buona volontà e un grande senso di responsabilità. In questo anno e mezzo molte cose sono cambiate intorno a noi. Le nostre belle feste sono state annullate così come i nostri raduni e le nostre adunate. Ci siamo messi però a disposizione della comunità. L’esempio più eclatante è stato l’allestimento dell’ospedale di Bergamo. Non dimentichiamo però che nel suo piccolo ogni gruppo ha dato un contributo.
Il ricordo dei cinque soci “andati avanti” in meno di un anno
Oggi uno sprazzo di sole ci consente di provare a riprendere il nostro cammino e noi lo riprendiamo.amareggiati, perché la nostra colonna si è assottigliata. A questa ripartenza mancano molti, troppi nostri amici che non ce l’hanno fatta.
In meno di un anno sono ben cinque i soci del nostro gruppo che sono andati avanti.alcuni dei quali non c’è nemmeno stato possibile accompagnarli nel loro ultimo viaggio, a causa della pandemia. Io da buon capogruppo li rivedo tutti e cinque qui oggi in mezzo a noi, ciascuno con la sua mansione o al posto che era solito occupare».
E i soci andati avanti sono stati ricordati durante la celebrazione della messa officiata da Padre Andrea Brustolon.
Una storia lunga quasi cento anni
Ma l’appuntamento di domenica è stata anche l’occasione per ritrovarsi e condividere quasi 100 di storia, particolari, ricordi e avvenimenti che sono stati racchiusi in un volume presentato e redatto da capogruppo. Una storia iniziata nel 1923 e che prosegue ancora con i 58 componenti del gruppo. «In questo volume ho cercato mdi ricostruire nel modo più fedele possibile la nostra storia. Questi ultimi 50 anni hanno rappresentato molto per me – conclude – quelli trascorsi da bambino prima, da nuovo iscritto poi e infine da capogruppo, tutti vissuti personalmente a contatto con le Penne Nere di Viù».