Alta val Malone, il bosco, elemento da sfruttare o risorsa da valorizzare? Per porre un limite all’abbattimento indiscriminato delle faggete, l’Associazione Sentieri Alta Val Malone chiede una regolamentazione per la gestione delle aree boschive.
«La nostra valle – dichiara il presidente Mauro Salot – possiede un patrimonio boschivo enorme, nella maggior parte costituito da bosco ceduo o di ricrescita, ma alternato ad alcune zone di pregio paesaggistico e ambientale, principalmente rappresentate da faggete e da alcuni castagneti residuali, che versano in condizioni di totale abbandono. Riteniamo una saggia e attenta politica di programmazione ambientale e forestale strumento essenziale, imprescindibile per una valle che voglia guardare al proprio futuro in un’ottica di sviluppo rispettoso e sostenibile».
CURA DEL PATRIMONIO BOSCHIVO
Nel territorio di Corio si dovrebbe a nostro avviso incrementare l’attività di intervento e cura del patrimonio boschivo. Questo dovrebbe però avvenire con regole che tutelino gli ambiti di valore ambientale e paesaggistico e i servizi ecosistemici a queste connessi, puntando nel contempo a orientare e valorizzare le prevalenti aree di disordinata boscaglia, bosco ceduo e di ricrescita, per indirizzarle a boschi non solo recuperati sul piano ambientale, ma anche e soprattutto produttivi e redditizi.
Questi obiettivi, di mutuo beneficio per diversi portatori di interesse, possono essere perseguiti solo con una presa di coscienza da parte della collettività intera e soprattutto dell’Amministrazione comunale, che dovrebbe adoprarsi per attivare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legislazione vigente, impegnandosi ad aderire al Piano Paesaggistico Regionale”.
BOSCHI DI PREGIO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO
«Partendo da questi presupposti, ci siamo attivati per verificare la generale situazione di quelli che noi amiamo definire “Boschi di pregio ambientale e paesaggistico” situati nel Comune di Corio, dove abbiamo individuato dodici aree alle quali la prevalente presenza del faggio conferisce una valenza naturalistica particolare. Si tratta di zone che ricoprono una superficie di circa170 ettari e si sviluppano su tutta la fascia che va da Oriente (Zona San Bernardo, Calma , Trinità, Case Aggiorgio, Piano Audi ) a occidente (Cudine, Ritornato, Case Gianinet, San Giovanni), ad una altitudine che varia tra gli 800 e i 1700 metri. Allo stato attuale esiste un importante piano di taglio approvato per 25 ettari lungo il torrente Feta, a nord-ovest di Piano Audi, mentre sono state portate a termine o sono in corso trattative per l’acquisto e dunque futuro intervento di esbosco altri 40 ettari, a nord-ovest di Ritornato e a nord di Piano Audi, per un totale di circa 65/70 ettari di bosco “nobile” che verrà sottoposto a radicali “interventi selvicolturali».
È IMPORTANTE VIGILARE
Questo preoccupa Salot, che infatti suggerisce: «Sebbene il piano di taglio di 25 ettari in atto nella zona di case Feta sia regolarmente autorizzato, invitiamo amministratori, enti competenti e Carabinieri Forestali a vigilare affinché vengano scrupolosamente rispettate le regole ed i limiti imposti dalla concessione. Parteciperemo come Organizzazione di Volontariato a questo monitoraggio e a tutti quelli che si renderanno necessari per futuri piani di esbosco. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Corio, all’Unione dei Comuni Montani Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone di dotarsi di tutti gli strumenti di orientamento e tutela del patrimonio boschivo. Chiediamo infine di vigilare con noi, affinché tutti gli interventi di esbosco nelle aree ove transitano i sentieri inclusi nella rete escursionistica dell’Alta val Malone, terminino con il ripristino della viabilità e della segnaletica orizzontale e verticale presenti e non lasciando situazioni di devastazione e rovina sui tracciati che la nostra associazione cura con attenzione, come purtroppo frequentemente succede». Sono previsti appuntamenti per approfondire questi temi , organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con lo Sportello forestale delle valli di Lanzo Ceronda e Casternone.