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Le Valli di Lanzo “a colori” all’inizio del Novecento: la mostra della Società Storica

DiElena.Caligiuri

Lug 6, 2021

GROSCAVALLO – Sarà dedicata al fotografo Ferdinando Fino la mostra della Società Storica Le Valli di Lanzo “a colori” all’inizio del Novecento a cura di Pierangelo Cavanna.

  • Sede espositiva: Forno Alpi Graie (Groscavallo, TO), ex cappella di N.S. del Suffragio (o di Sant’Anna) 10 luglio – 26 settembre 2021
  • Inaugurazione: sabato 10 luglio 2021, ore 10.30.

Ferdinando Fino (Torino, 1872-1918), apparteneva a una famiglia di piccoli imprenditori chimici (Ditta Luigi Fino & C., fondata dal nonno), che comprendeva però nella più ampia rete parentale uno zio pittore (Giovanni Battista), i cugini Giocondo (drammaturgo e compositore, anche di musiche per film) e Saverio (letterato e critico teatrale), la cugina acquisita Chiarina Savio, ben nota mezzosoprano, e i fratelli Thermignon, cioè alcune delle figure più significative della scena culturale torinese e delle Valli di Lanzo negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo.
In questo clima Ferdinando sviluppò un primo interesse per la pittura, che lo avrebbe portato a frequentare Giacomo Grosso e Filiberto Petiti, per passare alla fotografia prima del 1906, quando partecipò a una mostra promossa dall’Unione Escursionisti. Le sue «scene e soggetti alpini […], dei veri quadretti» gli valsero una medaglia e furono segnalate da “La Fotografia Artistica”, allora il più prestigioso periodico italiano del settore.
Nonostante il buon risultato, la sua attività non si discostava ancora dalla pratica amatoriale, quasi ovvia per un giovane borghese di quegli anni, almeno sino al 1909 quando partecipò al Concorso collegato all’Esposizione Nazionale d’Arte e d’Industria Fotografica di Milano, dove venne premiato per le sue autocromie. All’effetto di realtà della ripresa stereoscopica si era aggiunta la novità, attesa e dirompente, del colore, resa possibile dal nuovo procedimento messo a punto dai Fratelli Lumière.

Con l’autocromia Fino aveva trovato il mezzo più consono alla propria sensibilità, conciliando la modernità della fotografia con la sensibilità per il colore che gli derivava dai suoi primi interessi. Una conferma di questa raggiunta maturità espressiva si ebbe nel 1911, quando venne premiato all’Esposizione delle Industrie e del Lavoro e al Concorso Internazionale di Fotografia che si tennero a Torino per celebrare il cinquantenario della proclamazione del Regno d’Italia. Ciò gli consentì di avviare una serie di rapporti professionali e di «soddisfare con minor spesa alle [proprie] aspirazioni di far passeggiate, di gustare le meraviglie della natura, ammirandole e procurandosene qualche ricordo fotografico», lasciando a noi le prime testimonianze a colori delle Valli di Lanzo.In occasione della prima esposizione di questa mostra, tramite la Società Storica delle Valli di Lanzo il fondo fotografico di Ferdinando Fino è stato donato dalla famiglia al Museo Nazionale della Montagna di Torino.
La mostra, dopo aver fatto tappa a Usseglio, Ciriè, Torino, Novara e Viù, torna nuovamente nelle Valli di Lanzo, a Forno Alpi Graie. Propone ai visitatori oltre trenta autocromie estremamente rare, scattate tra il 1908 e il 1913.